Gli amici della compagna di Galioto, accusato della morte di Beau Solomon, riaprono il caso di altro annegato in circostanze misteriose
E' un dialogo surreale quello che si legge sul profilo Facebook di Alessia Pennacchioli la compagna di Massimo Galioto, Max per gli amici, il 41enne accusato della morte di Beau Solomon. In una discussione con alcuni conoscenti vengono "accusati" di aver gettato nel fiume lo studente americano ed essersene andati a dormire. E spunta anche un caso analogo avvenuto un anno prima.
"Mi sono risvegliata dopo 15 ore" - Nel suo profilo Alessia Pennacchioli il giorno del ritrovamento del cadavere di Beau posta una frase "Mi sono appena risvegliata dopo circa 15 ore de sonno... con una decisione in testa". Lo fa da un finto hotel il "Sotto ponte Garibaldi - Vista ponte Sisto", ovvero il luogo sul Tevere dove lei e Galioto vivono. Ma è il giorno successivo che cominciano i commmenti dei suoi conoscenti.
Commenti duri, in cui i due vengono accusati di aver gettato nel fiume il ragazzo e poi essersene andati tranquillamente a dormire. E poi, il nuovo caso. "Un anno fa un altro ragazzo è morto allo stesso modo, sempre lì", dice Elisa. Commento che poco dopo è stato cancellato. "Federico, lo scorso anno", scriveva ancora. Il riferimento sembra essere Federico Carnicci, 27 anni, un artista di strada che il 4 luglio 2015 sparì e fu ritrovato cadavere nel Tevere due settimane dopo.
Una morte che lasciò i parenti sgomenti. Si parlò di suicidio ma anche di strani episodi accaduti tra i senzatetto di Ponte Mazzini dove Federico viveva. La notte della scomparsa testimoni dicono che finì in acqua ma fu ripescato da qualcuno. Poi nella notte la sparizione definitiva. Oggi, un anno dopo, l'inquietante sequenza di messaggi su Facebook che riapre il giallo.