Il legale dei centurioni non ci sta e annuncia "subito appello al Consiglio di Stato"
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Resta in vigore l'ordinanza con la quale il sindaco di Roma, Virginia Raggi, ha disposto "il divieto di qualsiasi attività che preveda la disponibilità a essere ritratto come soggetto in abbigliamento storico (ad esempio come centurioni) in fotografie o filmati, dietro corrispettivo in denaro". Lo ha deciso il Tar del Lazio che ha respinto la richiesta, inoltrata da un centurione capitolino, di sospendere l'ordinanza del sindaco.
Raggi: "Vince legalità" - "Vince la legalità. Il Tar ha dato ragione ai cittadini e alla nostra amministrazione: ribadito il nostro stop ai cosiddetti centurioni davanti ai monumenti di Roma". Così su Facebook Virginia Raggi. "Con la mia ordinanza ho voluto garantire ai cittadini e ai turisti il diritto di godere del patrimonio storico, artistico e culturale della città. Troppo spesso abbiamo visto comportamenti insistenti e molesti, talvolta addirittura aggressivi ai quali abbiamo finalmente messo fine", conclude.
Legale centurioni: "Appello al Consiglio di Stato" - "Proporremo immediatamente appello cautelare innanzi al Consiglio di Stato, con richiesta di misure cautelari presidenziali, in ragione della evidente illegittimità dell'ordinanza emanata dal Tar del Lazio". Così l'avvocato Enrico Lubrano, legale dell'Associazione Centurioni e dei dieci centurioni ricorrenti (alcuni dei quali non costituiti in giudizio), commenta la decisione dei giudici amministrativi.
Per il legale, "l'ordinanza del Tar non ha considerato come la corretta esecuzione della precedente ordinanza dello stesso Tar Lazio (favorevole ai centurioni), da parte del Comune di Roma, avrebbe dovuto consistere nel consentire l'attività di Centurioni ai soli dieci ricorrenti (come riconosciuto dalla pacifica giurisprudenza amministrativa) e non a tutti i 'neo-improvvisati' centurioni, con la conseguenza che la presenza dei soli dieci centurioni ricorrenti su tutto il territorio della città di Roma non avrebbe prodotto alcun pregiudizio al decoro, alla sicurezza ed al godimento pubblico delle bellezze di Roma, pregiudizio posto, invece, a base del nuovo provvedimento di divieto emanata dalla sindaca".