Tra gli indagati figura anche il sindaco Stefano Petrucci. La torre campanaria della chiesa dei Santi Pietro e Paolo andò distrutta in seguito al sisma del 24 agosto 2016
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Sette persone sono indagate nell'inchiesta sul crollo del campanile della chiesa dei Santi Pietro e Lorenzo di Accumoli, nel Reatino, in seguito al sisma del 24 agosto 2016. I sette, ai quali la Procura di Rieti ha notificato un avviso di conclusione delle indagini rischiano ora il processo con le accuse di disastro e omicidio colposo, abuso d'ufficio e rifiuto di atti d'ufficio. Tra loro anche il sindaco di Accumoli, Stefano Petrucci.
Secondo la Procura reatina i lavori, appaltati dalla Curia di Rieti, che dovevano servire a consolidare il campanile della chiesa di Accumoli, di fatto non furono compiuti adeguatamente: né progettati né collaudati nonostante già all'indomani del sisma dell'Aquila del 2009 la Sovrintendenza avesse già segnalato un preoccupante "indebolimento strutturale".
Il crollo della torre campanaria del Duecento investì un'abitazione, sfondandone il tetto e causando la morte dei membri di un'intera famiglia: padre, madre e due figli, tra cui un bambino di appena otto mesi.
Gli indagati - Non figura tra gli indagati l'allora vescovo di Rieti, monsignor Delio Lucarelli, la cui posizione è stata archiviata. Al sindaco della cittadina, Stefano Petrucci, la Procura di Rieti contesta invece l'abuso d'ufficio e l'omissione di atti d'ufficio. Lo stesso provvedimento, per i reati di disastro e omicidio colposo, è stato notificato anche al responsabile unico del progetto, l'architetto Pier Luigi Cappelloni, collaudatore statico amministrativo dei medesimi lavori, all'architetto Mara Cerroni, ai progettisti e direttori dei lavori, l'ingegnere Alessandro Aniballi e l'architetto Angelo Angelucci, al geometra Giuseppe Renzi e all'ingegner Matteo Buzzi, all'epoca dei lavori tecnico della Curia di Rieti.
Seconda inchiesta - E' in dirittura d'arrivo anche una seconda inchiesta, avviata sempre dalla Procura di Rieti e riguardante il crollo dell'adiacente Chiesa dei Santi Pietro e Lorenzo che, a differenza del campanile, non causò vittime. Lo stralcio riguarderebbe le posizioni di altri sette indagati.