L'uomo, di Roma, ha confessato di aver incontrato anche il nordafricano morto in ambulanza, "ma non l'ho ucciso io". Individuato il coltello con cui è stata colpita la trans
© ansa
Il 35enne arrestato a Roma ha ammesso di avere aggredito la trans romena trovata morta venerdì in un parco all'Eur. L'uomo, evaso giovedì dai domiciliari, ha confermato anche di aver incontrato il giovane nordafricano deceduto sabato mattina dopo essere stato soccorso, agonizzante, in un palazzo abbandonato alla periferia, ma ha negato di averlo ucciso. "Abbiamo trascorso la notte insieme - avrebbe raccontato - ma l'ho lasciato all'alba ed era vivo".
"Non l'ho ucciso io", avrebbe ripetuto in Questura, aggiungendo di aver trascorso la notte precedente con il nordafricano consumando droga. Il 35enne arrestato era ai domiciliari in un'abitazione di Ostia Antica e giovedì sera si era sbarazzato del braccialetto elettronico facendo perdere le sue tracce.
Trovato il coltello che ha ucciso la trans - I poliziotti della squadra mobile di Roma hanno trovato il coltello con cui sarebbe stata uccisa la trans, secondo fonti investigative. La lama, ancora sporca di sangue, sarà sottoposta ad accertamenti per chiarire se con la stessa sia stato colpito anche il nordafricano. Proprio il fermato avrebbe indicato il borsone in cui era nascosto il pugnale.
Due omicidi, un solo killer? - Gli investigatori sono convinti che al 35enne fermato possano essere ricondotti entrambi gli omicidi. I delitti sono avvenuti ai due estremi della città, ma secondo gli inquirenti sarebbero collegati tra loro. Entrambe le vittime sono state uccise con una coltellata. Ora l'esame della lama potrà dire qualcosa di più in merito.