Tentativo di aggressione nei confronti dell'omicida. Rabbia anche rivolta contro il gup per la sentenza giudicata troppo leggera. Il pm Edoardo De Santis aveva chiesto l'ergastolo
Momenti di tensione e tentativo di aggressione a un omicida nel tribunale di Roma. Dopo la sentenza di condanna a 20 anni per Yoandris Medina Nunez, 25enne cubano che nel novembre 2015 uccise la ex, Nicole Lelli, 23 anni, è esplosa la rabbia di familiari e amici della vittima. Aggredito verbalmente il gup Claudio Carini per la sentenza giudicata troppo leggera. Il pm Edoardo De Santis aveva chiesto l'ergastolo.
Ma la decisione del giudice Claudio Carini di comminare 20 anni ha fatto scattare la rabbia. "Dovete darcelo a noi", ha gridato più di uno, saputa la sentenza. "Quello tra dieci anni esce... E' uno schifo". E poi: "Lo voglio linciare, fare a pezzi". In mezzo alla confusione di grida e spinte qualcuno ha anche lanciato una piccola bottiglia d'acqua verso il cordone di forze dell'ordine che era stato messo a protezione dell'aula.
Già erano decine, a quel punto, i curiosi presenti nei corridoi. Polizia, carabinieri ed agenti di polizia penitenziaria hanno faticato a tenere sotto controllo la situazione. "E' un maledetto, un maledetto", hanno continuato alcuni parenti. Solo dopo che la mamma e il padre di Nicole hanno parlato e gridato di smetterla, di lasciare il tribunale, è stato possibile far uscire dall'aula i presenti e pian piano riportare le cose alla calma.
Secondo quanto ricostruito in aula il killer 25enne era ossessionato da Nicole. Si erano lasciati dopo appena un anno dal matrimonio celebrato a Cuba. La ragazza aveva provato a lasciarlo tante altre volte, prima di quel tragico sabato sera, in cui l'uomo l'aveva contattata mentre era in una discoteca. Una volta uscita dal locale, Nicole ha trovato il cubano armato di pistola e per lei non c'è stato scampo.