Monsignor Viganò lascia l'incarico. Bergoglio: "Rispetto la decisione, ma accolgo con fatica le sue dimissioni da prefetto"
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Dopo le polemiche seguite alla lettera di Joseph Ratzinger, arrivano le dimissioni di monsignor Dario Viganò, prefetto della segreteria per la comunicazione della Santa Sede. Papa Francesco ha accettato la rinuncia. Fino alla nomina del nuovo prefetto, a guidare la comunicazione in Vaticano sarà il segretario dello stesso dicastero, monsignor Lucio Adriàn Ruiz.
"In questi ultimi giorni si sono sollevate molte polemiche circa il mio operato che, al di là delle intenzioni, destabilizza il complesso e grande lavoro di riforma che Lei mi ha affidato nel giugno del 2015 e che vede ora, grazie al contributo di moltissime persone a partire dal personale, compiere il tratto finale", si legge nella lettera che monsignor Viganò ha inviato al Papa.
"La ringrazio per l'accompagnamento paterno e saldo che mi ha offerto con generosità in questo tempo e per la rinnovata stima che ha voluto manifestarmi anche nel nostro ultimo incontro. Nel rispetto delle persone che con me hanno lavorato in questi anni" e "soprattutto, per l'amore alla Chiesa e a Lei Santo Padre, Le chiedo di accogliere il mio desiderio di farmi in disparte rendendomi, se Lei lo desidera, disponibile a collaborare in altre modalità".
Bergoglio: "Accolgo con fatica le sue dimissioni" - "Rispetto la sua decisione e accolgo, non senza qualche fatica le dimissioni da prefetto", è la replica del Pontefice. "Le chiedo di proseguire restando presso il Dicastero, nominandola come Assessore per il Dicastero della comunicazione per poter dare il suo contributo umano e professionale al nuovo Prefetto al progetto di riforma voluto dal Consiglio dei Cardinali, da me approvato e regolarmente condiviso".
Le accuse contro Viganò - In occasione della presentazione della collana "La teologia di Papa Francesco", il 12 marzo, Viganò fu accusato di non aver diffuso alcune parti della lettera di Ratzinger in cui il Papa emerito criticava la collana stessa. "Nessuno ha voluto nascondere o manipolare nulla", era stata la replica della Santa Sede.