La Regione ha predisposto un piano per ripulire il sangue delle persone contaminate ma i dubbi restano
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È una situazione che si conosce da tempo, quella che coinvolge trecentomila persone fra le province di Padova, Vicenza e Verona, ma solo adesso si sta iniziando a riconoscerla per il pericolo che rappresenta. L'acqua di queste zone è infatti contaminata da Pfas, composti chimici presenti in oggetti di uso quotidiano e adesso diffusi nelle colture e negli alimenti che arrivano sulle tavole di tutti gli italiani, non soltanto in Veneto. Gli Pfas si accumulano nel sangue e possono essere causa di moltissime malattie ma la plasmaferesi proposta dalla Regione per arginare la situazione non è un vero e proprio trattamento, come spiegano gli stessi medici, quanto una sperimentazione.