Per legge le cause sulla protezione internazionale dei migranti hanno una corsia preferenziale: nel capoluogo decine di udienze vengono rinviate di anni
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La legge non ammette ignoranza: le cause di protezione internazionale hanno la precedenza sulle altre. Così in molti tribunali d'Italia il carico di lavoro aumenta a dismisura. E' il caso di Bologna: come riferisce il quotidiano "Il Giorno", si rischia l'ingolfamento per l'aumento esponenziale del lavoro dovuto alle cause sulle richieste d'asilo dei migranti. Alcuni processi sono così slittati al 2022.
D'altronde la legge introdotta in Italia nel 2017 è molto chiara e fu introdotta dall'allora ministro dell'Interno Marco Minniti. L'obiettivo era un pacchetto di misure per il controllo e la repressione dei fenomeni migratori. Una delle novità era quella dell'istituzione, nei capoluoghi con sede di Corte d'appello, di 26 sezioni di tribunale specializzate in materia di protezione internazionale per sveltire i ricorsi sulle richiesta d'asilo.
A Bologna, dare la priorità a queste cause ha costretto Maria Cristina Salvadori, presidente della seconda sezione civile del tribunale, ad avvertire i legali di persone e società con procedimenti già aperti e udienze calendarizzate che tutto sarebbe slittato nel tempo. In alcuni casi la presidente ha dovuto fissare la prima udienza nel 2022. I dati relativi al 2018 dicono che i nuovi procedimenti sono stati 6.489, il 13% in più rispetto all'anno precedente. E ora il tribunale di Bologna rischia il collasso.