Il filone di indagine scaturisce dal caso Lfc che aveva già determinato una condanna per Di Rubba e per Andrea Manzoni, ex revisore contabile della Lega alla Camera
Il tesoriere della Lega, Alberto Di Rubba, è stato condannato a Milano a 2 anni e 10 mesi per peculato, con interdizione perpetua dai pubblici uffici e una confisca di 38mila euro. Nominato ad aprile nuovo amministratore federale della Lega, Di Rubba è anche ex presidente della Lombardia Film Commission ed ex direttore amministrativo del Carroccio al Senato. La condanna è arrivata in una tranche di indagine scaturita da quella sul caso Lfc, che aveva già portato a una condanna per Di Rubba e per Andrea Manzoni, ex revisore contabile della Lega alla Camera.
La decisione è stata presa dal gup, che ha deciso di mandare a processo Manzoni. Nel nuovo filone, chiuso a marzo 2022 a carico di 9 persone, condotto dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Gdf di Milano, a Di Rubba, Manzoni e altri erano stati contestati, a vario titolo, reati fiscali, peculato (questo solo a Di Rubba) e bancarotta, anche a Manzoni, che ha scelto il rito ordinario. Manzoni è stato infatti rinviato a giudizio insieme con altri imputati (Pierino Maffeis, Elio e Alessandro Foiadelli e Gabriele Nicoli) con la prima udienza fissata al 23 novembre davanti alla terza sezione penale.
Al centro della nuova tranche di indagine c'era anche la vicenda di peculato relativa alla società Areapergolesi, contestata appunto a Di Rubba e all'amministratore della stessa società Giuseppe Digrandi, che aveva già patteggiato. Di Rubba ha invece scelto il rito abbreviato e ora è stato condannato: le motivazioni arriveranno tra 90 giorni.
Per una presunta bancarotta invece è imputato Manzoni, ma anche il presunto prestanome del caso Lfc Luca Sostegni (la sua pena in abbreviato è stata portata a sei anni in continuazione con il patteggiamento del filone principale) e altre persone in relazione al fallimento del marzo 2021 della società New Quien. Sostegni è difeso dal legale Giuseppe Alessandro Pennisi. Luca Lanfranchi, altro imputato del processo abbreviato, è stato condannato a due anni.
Manzoni e Di Rubba sono stati già condannati per il filone principale rispettivamente a quattro anni e quattro mesi e a cinque anni per il caso della compravendita del capannone di Cormano, acquistato dalla Lombardia Film Commission, con la quale sarebbero stati drenato 800mila euro di fondi pubblici. In ottobre ci sarà il processo d'appello. Mentre l'ex commercialista di fiducia della Lega, Michele Scillieri, e suo cognato, Fabio Barbarossa, hanno chiesto di patteggiare, davanti al gup Roberto Crepaldi, una pena di 4-5 mesi in continuazione con quella per peculato già patteggiata febbraio 2021.