Secondo il rapporto dell'associazione, Campania, Puglia e Sicilia sono le regioni più colpite dalle cosiddette ecomafie
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Secondo Legambiente, nel 2022 in Italia si sono contati 30.686 reati contro l'ambiente, con un incremento dello 0,3% rispetto al 2021: una media di 84 reati al giorno, 3,5 ogni ora. Secondo il rapporto "Ecomafia 2023", "in testa si trovano i reati relativi al cemento illegale, dall'abusivismo edilizio agli appalti, che ammontano a 12.216, il 39,8% del totale, +28,7% sul 2021. Seguono i reati contro gli animali con 6.481 illeciti penali, +4,3%. Scende al terzo posto il ciclo illegale dei rifiuti con 5.606 reati, 33,8%".
A incidere di più sul fronte ecomafie è la corruzione, legata ad attività che hanno un forte impatto ambientale. Dal 1° agosto 2022 al 30 aprile 2023, Legambiente ha seguito 58 inchieste. A queste si aggiungono 375 clan mafiosi censiti dall'organizzazione dal 1994 a oggi. Un fenomeno in crescita che genera un fatturato illegale di 8,8 miliardi di euro.
La regione più colpita è la Campania, maglia nera per numero di reati ambientali: 4.020, pari al 13,1% sul totale nazionale. In aumento anche gli illeciti amministrativi, che salgono a 8.567, +58% rispetto al 2021. E' emergenza criminalità anche in Puglia, con 3.054 reati, e in Sicilia, a quota 2.905. Roma è invece la provincia in cui si registra il maggior numero di crimini contro l'ambiente, 1.315.
Due sono le sfide che Legambiente intende affrontare per arginare il fenomeno delle ecomafie: rafforzare prevenzione e controllo e delineare un quadro legislativo internazionale. L'associazione ha anche proposto dieci modifiche normative. Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, punta sui progetti previsti dal PNRR. "L’Italia può e deve svolgere un ruolo importante sulla transizione ecologica ma soprattutto deve recuperare i ritardi accumulati finora”.
"Occorre mettere mano al Codice dell'ambiente per verificare le norme ancora attuali e quelle che sono superate vanno riformulate". Così il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha commentato il rapporto, aggiungendo che "la legge deve agire per prevenire e non solo per punire. Bisogna creare le condizioni perché uno non abbia convenienza a delinquere" - ha concluso il ministro.