Nel dettagliato rapporto i disservizi dei treni della vergogna
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La Circumvesuviana, insieme alle linee della Cumana e della Circumflegrea, è tra le tratte ferroviarie pendolari peggiori d'Italia, tra riduzioni delle corse, lentezza, disservizi e sovraffollamento. La triste fotografia è stata presentata da Legambiente nell'ambito della sua campagna Pendolaria, dedicata alla mobilità sostenibile e ai diritti di chi ogni giorno si sposta in treno.
In Campania - afferma Legambiente in una nota - tra il 2011 e il 2013 il taglio ai servizi ferroviari è stato pari al 19% a fronte di un record di aumento del costo dei biglietti dal 2011 ad oggi pari al 23,75% con un un servizio che non ha avuto alcun miglioramento.
"Per centinaia di migliaia di cittadini che ogni giorno prendono il treno per andare a lavorare la situazione diventa ogni giorno più difficile - spiega il vicepresidente di Legambiente Campania, Anna Savarese - tutto fermo, immobile con continui tagli, con la politica che non risolve o fa finta di nulla". La situazione della Circumvesuviana, per Legambiente ma anche per parecchi pendolari, "è una autentica vergogna italiana".
In una delle linee pendolari più frequentate della Campania - con oltre 100mila utenti ogni giorno - la riduzione delle corse in due anni è stata di oltre il 40% (dal 2011 al 2013). I treni in dotazione risultano estremamente vecchi: 83 costruiti negli anni '70, 35 costruiti all'inizio degli anni '90 e 24 costruiti nel 2008/09, ma attualmente inutilizzati per difetti strutturali. Dei 142 treni in dotazione, ne circolano giornalmente 40-43, mentre ne servirebbero 92.
Ecco l'elenco completo delle 10 tratte messe all'indice da Legambiente:
Circumvesuviana Un'autentica vergogna italiana. Dal 2011 al 2013 le corse sono state ridotte del 40% a fronte di oltre 100mila utenti al giorno.
Roma-Nettuno Una tratta di 52 km di cui 20 a binario unico, carrozze sovraffollate, ritardi cronici e disservizi. Il treno che parte da Nettuno alle 8.30, monitorato da Legambiente tra il 17 ottobre e il 21 novembre, ha totalizzato 400 minuti di ritardo ed è stato soppresso 2 volte.
13 linee ferroviarie pendolari tagliate a Torino Un'autentica beffa per i pendolari piemontesi che oltre ad avere subito i maggiori aumenti del costo dei biglietti hanno visto dal 2010 a oggi cancellare ben 13 linee.
Padova-Belluno-Calalzo Gli utenti lamentano un peggioramento della qualità del servizio, con ritardi e soppressioni a sorpresa e senza alternative sostitutive su gomma. La linea è di 155 km che vengono percorsi a circa 50 km/ h.
Arquata Scrivia-Genova Brignole E' la linea che collega Genova con il Piemonte, fino ad Arquata Scrivia (AL), 46 chilometri su 63 sono a binario unico.
Mantova-Cremona-Milano Su questa linea che collega due capoluoghi di Provincia con Milano i 10mila pendolari che ogni giorno la percorrono lamentano treni lenti, sovraffollati, vecchi e sporchi. Su 151 km ben 91 sono a semplice binario e vi sono decine di passaggi a livello, per cui da Mantova per Milano i tempi di percorrenza sono di 2 ore e 10 minuti, mentre da Cremona i tempi sono di un'ora e 10 minuti, esattamente come 40 anni fa.
Siracusa-Ragusa-Gela E' una linea non elettrificata e a binario unico, dove la media di velocità è di 55 km/h, che collega tre Province.
Campobasso-Isernia-Roma Un unico binario tra Campobasso e Venafro è la ragione di tempi di percorrenza assai lenti che rendono gli spostamenti poco efficienti, oltre a treni in larga parte vecchi.
Bologna-Porretta Terme Gli utenti - almeno 10.000 al giorno con punte di 20.000 - denunciano continue soppressioni, quotidiani ritardi, guasti sempre più frequenti e scelte sbagliate come quella di inserire treni a doppio piano in orari di scarso afflusso e non di pendolarismo mentre in orari di punta le composizioni dei convogli risultano insufficienti.
Potenza-Salerno Anche quando i treni non subiscono soppressioni improvvise i ritardi sono all'ordine del giorno, con convogli che non raggiungono i 50 km/h di velocità di media e impiegano 2 ore e mezza per arrivare a destinazione.