Il dirigente dell'Istituto Munari ci ripensa: "Non abbiamo adesioni volontarie da parte delle famiglie, attiveremo due classi del liceo economico-sociale"
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Non partirà la classe del liceo Made in Italy all'Istituto Munari di Crema (Cremona) dopo che un solo studente si era iscritto al nuovo indirizzo appena creato. E' quanto ha spiegato il preside della scuola Pierluigi Tadi. "Senza adesioni volontarie da parte delle famiglie il liceo del Made in Italy non partirà - ha confermato - ma attiveremo due classi del liceo economico-sociale come richiesto dalle famiglie".
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Nessuna iscrizione obbligatoria - Era corsa voce che il dirigente se non avesse raggiunto in numero sufficiente di iscrizioni per formare una classe per il nuovo Made in Italy, avrebbe tirato a sorte tra i 45 iscritti all'indirizzo economico sociale per dirottarli nel nuovo liceo, d'autorità. “Non è così – spiega Tadi –. Le cose sono andate in modo diverso. A chiusura delle iscrizioni abbiamo avuto pochi studenti per il liceo Made in Italy. Ho scritto ai genitori degli iscritti al corso economico informando che il corso sarebbe andato a morire e se avessero voluto avrebbero potuto far passare i loro i figli al Made in Italy anche se le iscrizioni erano chiuse. I genitori non hanno accettato la proposta e così tutti restano nell'indirizzo economico e per il Made in Italy se ne parla il prossimo anno”.
I numeri in tutta Italia - In totale in Italia sono stati approvati 92 licei a indirizzo Made in Italy, introdotto lo scorso anno dal governo con l'obiettivo di "promuovere le conoscenze e le abilità connesse all'eccellenza dei prodotti e della tradizione italiana", ma il nuovo indirizzo è partito un po' in sordina con appena 375 iscrizioni. In Lombardia sono 12 le scuole che hanno dato la propria disponibilità ad avviare il liceo del Made in Italy, tra cui l'Istituto Munari che ha però registrato un solo iscritto. Ciò nonostante il dirigente scolastico avevo deciso in un primo momento di far partire la classe, ma poi ci ha ripensato.