I bambini del Kirghizistan indicati per le cinque coppie italiane in realtà erano già stati assegnati ad altri
E' successo a cinque coppie italiane che volevano adottare bambini in Kirghizistan: dopo aver versato decine di migliaia di euro hanno scoperto di essere state truffate perché quei piccoli erano già stati abbinati ad altre famiglie. Per questo, il tribunale di Savona ha rinviato a giudizio Silvia La Scala, responsabile dell'associazione Airone attiva nel campo delle adozioni internazionali, e Inna Troukhan, referente dell'associazione in loco con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa.
L'inchiesta - Le indagini della procura ligure hanno fatto emergere il presunto sistema truffaldino messo in atto dall'associazione: i vertici dell'ente per un periodo accreditato presso la Commissione adozione internazionali del governo, avrebbero promesso alle coppie adozioni internazionali più rapide in Kirghizistan rispetto ad altri Paesi, ma ben presto i futuri genitori hanno scoperto che i bambini indicati per loro erano già stati "abbinati" ad altre coppie.
L'udienza collegiale è stata fissata il prossimo 11 ottobre. Ammesse tutte le parti civili: una coppia pisana, una romana e tre di Bergamo.