Resta molto critica e preoccupante per le pessime previsioni meteo la situazione nel capoluogo ligure e nei comuni vicini
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Resta molto critica e preoccupante per le pessime previsioni meteo la situazione a Genova e nei comuni vicini, colpiti giovedì notte dalla devastante alluvione che ha ucciso l'infermiere Antonio Campanella e devastato un largo pezzo della città. Ancora allagate molte strade, linee ferroviarie interrotte dalle frane, frazioni isolate, altre case evacuate (100 sfollati). La Regione Liguria ha chiesto lo stato di emergenza.
Almeno 300 milioni di danni - Sale il bilancio dei danni, ora stimati in 300 milioni (200 per la parte pubblica, ha detto il governatore Claudio Burlando, oltre 100 per quella privata, dicono le associazioni di categoria) e cresce la paura per una seconda alluvione che potrebbe arrivare nelle prossime ore.
Massima allerta fino alle 24 di lunedì, scuole chiuse - L'Arpal ha emesso un bollettino che annuncia nuove, forti precipitazioni dalla serata di sabato fino a lunedì e la Protezione civile ha emanato una nuova Allerta 2, il massimo grado del rischio, fino a lunedì alle ore 24. Restano chiusi parchi, cimiteri, impianti sportivi. Resteranno chiuse lunedì le scuole di ogni ordine e grado. Non solo a Genova, ma anche nelle province della Spezia e Savona.
Esercito e "angeli del fango" al lavoro - L'attenzione della Protezione civile, che da sabato pomeriggio ha anche il sostegno dei pontieri dell'Esercito arrivati da Piacenza, si sposta anche a Levante e alle spalle del capoluogo, colpiti da altre precipitazioni che hanno fatto esondare ancora l'Entella a Chiavari e portato al limite il Boate a Rapallo, poi torna a Genova. Dove il sole ha spinto migliaia di giovani, nuovi e vecchi "angeli del fango", ad aiutare residenti e commercianti nello sfibrante tentativo di provare a tornare normali. Tra loro gli operai dell'Ilva ("Ringraziamo così la città che ci ha dato i lavori socialmente utili") ed il calciatore del Genoa Luca Antonini con la moglie Benedetta. Sporchi di melma come la giovane di 27 anni che si è sentita male mentre spalava ed è ora in rianimazione al Galliera.
Bagnasco: "Genova reagisce ma non basta, servono le opere" - Ha cercato di portare conforto alla sua città il presidente della Cei Angelo Bagnasco, che ha lasciato il Sinodo sulla famiglia per andare a vedere la disperazione. "Non abbiamo più le forze per ricominciare" gli ha detto piangendo una donna schiacciata dalla terza alluvione. "Raccogliete soldi per noi" gli ha invece urlato una commerciante. "Genova reagisce ma non basta - ha replicato Bagnasco -. Bisogna fare le opere". Anche lui, come venerdì il premier Matteo Renzi, è stupito dai ritardi: "E' vergognoso che le burocrazie, di qualsiasi tipo, blocchino fondi necessari per questi problemi". Intanto la Cei ha stanziato un milione.
Franco Gabrielli: "Massima allerta" - La "Superba che resiste", come scrivono a centinaia sul web, ha accolto anche il capo della protezione civile Franco Gabrielli che ha chiesto la massima attenzione "perché siamo in piena emergenza" e ha invitato le istituzioni a stare vicine ai cittadini. Gabrielli ha parlato delle polemiche sulla mancata allerta: "C'e' stato un errore nelle valutazioni ma non bisogna crocifiggere i previsori". Illustri meteorologi hanno difeso l' Arpal dalle pesanti critiche ricevute. Andrea Giuliacci, del centro Epson: "nessuno si aspettava che potessero cadere 300 millimetri d'acqua in una zona così circoscritta, anche noi avevamo previsto forti precipitazioni ma non eravamo arrivati a tanto". "Neppure gli Dei potrebbero", qualcuno scrive sul web.
Frane ed esondazioni anche nel Levante e nell'entroterra - La tempesta di pioggia e fulmini che ha colpito Genova venerdì notte, all'alba si è spostata a levante mettendo paura a Recco, Portofino, Santa Margherita, Rapallo e Chiavari. Ha portato al limite di esondazione i torrenti Boate e Lavagna e fatto esondare l'Entella. Quando si è calmato si sono contate altre strade crollate nell'entroterra del Tigullio, altre frazioni isolate.
Linee ferroviarie interrotte - Lo stillicidio degli smottamenti preoccupa anche le Ferrovie. Una nuova frana ha bloccato per tutto sabato la linea Genova-Ovada, liberata solo in serata, mentre la pioggia ha frenato il ripristino della doppia linea Genova-Milano e Genova-Torino interrotta da venerdì per il deragliamento del Frecciabianca.
Barricata per protestare contro mancato intervento - Circa 200 persone hanno creato una barricata con masserizie alluvionate per protestare contro il mancato intervento dei mezzi che avrebbero dovuto rimuoverle. E' accaduto in via Bobbio, nei pressi dello stadio di Marassi. La protesta ha bloccato il traffico e non sono mancati momenti di tensione con gli automobilisti. Per non far degenerare la situazione, la polizia ha inviato sul posto anche agenti del reparto mobile. Questura e Prefettura hanno avviato una mediazione con i cittadini ed è stata concordata la fine della protesta in cambio dell'arrivo di ruspe per rimuovere le masserizie.