Via 30 giugno potrà tornare percorribile grazie a una strettoia che delimiterà la zona dove si trovano le macerie ancora oggetto di indagine. Ok dei tecnici per i "traslochi" degli sfollati
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Via 30 Giugno a Genova, la strada che passa sotto il ponte Morandi, può riaprire. Lo ha deciso il gip Angela Nutini che ha accolto la richiesta del Commissario per l'emergenza e presidente della Regione, Giovanni Toti. La strada potrà tornare ad essere percorribile, grazie a una strettoia che delimiterà la zona dove si trovano le macerie ancora oggetto di indagine.
Sfollati: "Coinvolgere Autostrade sarebbe stato meglio" - "Per noi coinvolgere Autostrade nella ricostruzione sarebbe stato meglio". Così, in un'intervista a Rtl 102.5, il portavoce del Comitato sfollati di via Porro Franco Ravera, sottolineando come la decisioni derivi da quello che ritiene "uno scontro ideologico a Roma che si ripercuote su Genova". Per quanto riguarda il decreto, dentro "non ci sono le misure chieste da Genova, dal sindaco. Per gli sfollati non ci sono sicurezze. Rischiamo di star fuori casa per anni".
"Riapertura strada è primo passo, ma non è sufficiente" - "Il sindaco Bucci - ha commentato Emilio Rizzo, uno dei portavoce del comitato Oltre il ponte, - ci ha parlato di venerdì, ma preferiamo non avere date o annunci fino a che non ci sono notizie certe. Questo è comunque un passo avanti ma non è sufficiente, le nostre richieste per la vallata sono anche altre". Tra le richieste presentate dai comitati cittadini ci sono la riapertura di altre strade, come via Fillak e via Perlasca, il potenziamento degli ospedali Celesia e Gallino e la certezza di risorse economiche per aiutare popolazione e imprese.
Ok dei tecnici per i "traslochi" degli sfollati - Ogni famiglia residente nella "zona rossa" nei pressi del ponte Morandi di Genova, crollato il 14 agosto, avrà due ore di tempo per raccogliere quanti più oggetti possibili dalle proprie case. Lo hanno stabilito i tecnici di vigili del fuoco e Protezione civile, che coadiuveranno il rientro temporaneo dei genovesi negli edifici sfollati. Gli accessi saranno di massimo due persone per nucleo familiare e riguarderanno sei appartamenti alla volta.