Il volo verso Tokyo ha dovuto fare un rientro d'emergenza. Per la Regione Liguria il propellente si potrebbe essere volatilizzato
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Per motivi precauzionali il volo AZ786 per Tokyo ha dovuto fare rientro all'aeroporto di Malpensa. Prima del rientro, come vuole la procedura in questi casi, l'aeromobile ha scaricato il combustibile in eccesso (circa 80 tonnellate) mentre si trovava sul mar Ligure, nei pressi di Genova. La chiazza di cherosene, però, non è stata trovata dalla capitaneria di porto che si è subito mossa sul caso.
Subito è scattata l'allerta ambientale visto che nella zona in cui è avvenuto lo sversamento si trova anche una nota area naturalistica marina, il Santuario dei Cetacei. Della chiazza di carburante non è stata trovata alcuna traccia.
Il cherosene finito nebulizzato? - La capitaneria di porto ha avviato una ricerca, tramite un elicottero decollato da Sarzana (La Spezia), senza pero' trovare riscontri. Anche tramite satellite non è stata trovata traccia. Il pilota ha scaricato il carburante da una altezza di 15mila piedi, nove in più rispetto a quanto previsto dalla legge, permettendo così una maggiore nebulizzazione.
Arpal, in accordo con la Capitaneria, hanno comunque effettuato alcune sommarie considerazioni di carattere generale, partendo dalle informazioni minime a disposizione di Capitaneria di Porto e Enac. "Dall'analisi dei dati modellistici di temperatura al suolo e dalla letteratura scientifica sul tema del rilascio di combustibile - dice la nota della Regione Liguria - appare cautelativo ritenere che gran parte del materiale si sia volatilizzato e solo una piccolissima percentuale (nell'ordine dello 0,2%) del combustibile possa aver raggiunto nella peggiore delle ipotesi la quota al suolo sottostante l'intera area interessata dal rilascio".