A sollevare dubbi sull'autenticità dei dipinti, esposti a Palazzo Ducale, è stato il collezionista d'arte toscano Carlo Pepi
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La Procura di Genova ha aperto un fascicolo sui presunti falsi di Amedeo Modigliani esposti nella mostra a Palazzo Ducale. L'inchiesta è a carico di ignoti e il reato ipotizzato è quello di una violazione del codice dei beni culturali e paesaggistici. Gli inquirenti incaricheranno un perito per l'analisi delle opere contestate. A sollevare dubbi sull'autenticità dei dipinti è stato il collezionista d'arte toscano Carlo Pepi.
L'esposto di Pepi sull'attribuzione di alcune opere esposte è stato supportato da una dichiarazione dello studioso d'arte Marc Restellini, che aveva scritto: "Questa mostra è dubbia e ho dovuto segnalare questa situazione alle autorità italiane non appena ho visto il contenuto. L'Istituto conosce queste opere, si tratta di falsi, disponiamo di tutta la documentazione e prove scientifiche per confermarlo. Si tratta di falsi noti per almeno un terzo dei dipinti esposti".
In una nota Palazzo Ducale e la società organizzatrice di mostre a livello internazionale hanno definito l'apertura dell'indagine "utile", manifestando la volontà di "prestare la massima collaborazione agli organi inquirenti".