L'ente genovese assicura di aver operato con i soliti criteri di prudenza e commenta: "Siamo parte lesa". Tra gli indagati il curatore dell'evento e un collezionista internazionale
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Tre persone indagate e 21 opere sequestrate nell'ambito dell'inchiesta della procura di Genova sui presunti falsi esposti alla mostra su Modigliani a palazzo Ducale. L'ente genovese afferma di aver operato con i soliti criteri di prudenza e di aver commissionato la realizzazione dell'evento ad un partner di fiducia. La mostra tuttavia si è ritrovata costretta ad anticipare la chiusura di tre giorni.
L'inchiesta, affidata ai carabinieri del nucleo operativo tutela patrimonio culturale di Roma, era partita da un esposto del collezionista d'arte toscano Carlo Pepi. Era stato lui a sollevare dubbi sull'autenticità di alcune opere esposte, supportati da una dichiarazione dello studioso d'arte Marc Restellini che aveva scritto: "Questa mostra è dubbia e ho dovuto segnalare questa situazione alle autorità italiane non appena ho visto il contenuto. L'Istituto conosce queste opere, si tratta di falsi, disponiamo di tutta la documentazione e prove scientifiche per confermarlo. Si tratta di falsi noti per almeno un terzo dei dipinti esposti". Gli investigatori hanno nominato dei consulenti che hanno confermato la tesi di Pepi.
Palazzo Ducale: "Siamo parte lesa" - Palazzo Ducale "prende atto dell'iniziativa della Procura di Genova, alla quale ha fornito come doveroso la massima collaborazione" si legge in una nota. "In conseguenza del procedimento in corso e indipendentemente dalle sue evoluzioni e da come si concluderà, Palazzo Ducale ha subito consistenti danni d'immagine e materiali (e rischia di subirne ulteriori) e si configura esclusivamente come parte lesa" afferma ancora l'ente genovese.
Palazzo Ducale rimarca di non avere organizzato direttamente la mostra avendone commissionato la realizzazione e la selezione delle opere a un partner di prestigio nazionale e internazionale come MondoMostre Skira con cui, da anni, ha avviato una consolidata e importante collaborazione a partire dalle mostre "Frida Kahlo" e "Da Van Gogh a Picasso. Capolavori dal Museo di Detroit", quarta mostra italiana per numero di visitatori nel 2016.
"Per questo Palazzo Ducale - aggiunge in una nota l'ente genovese - ritiene di aver operato con i tradizionali criteri di prudenza e di attenzione sia con l'individuazione di un partner di grande esperienza internazionale (nei confronti del quale, alla luce della positiva esperienza maturata negli anni, non può che esprimere piena fiducia) sia accettando una curatela scientificamente riconosciuta. Palazzo Ducale conferma la propria fiducia nella magistratura e si riserva di tutelare in ogni sede i propri diritti e la propria immagine".
Tra gli indagati il curatore della mostra e un collezionista internazionale - "In tutta questa vicenda io comunque mi sento parte lesa", ha detto Rudy Chiappini, il curatore della mostra a palazzo Ducale, che risulta indagato nell'inchiesta. "Alla mostra - prosegue Chiappini - sono stati esposti soltanto lavori che possono contare su una storia precisa e documentata. Dipinti e disegni noti, accettati finora senza alcuna riserva dalla comunità scientifica internazionale". "E' bene precisare con fermezza che questa non è stata l'occasione per proporre nessuna nuova attribuzione ma sono state selezionate opere già ampiamente conosciute per la loro presenza nei cataloghi ragionati, per la loro storia espositiva e per la bibliografia che le accompagnava. Da parte mia non posso che garantire l'assoluta professionalità e correttezza del mio operato".
Le altre due persone indagate nell'ambito dell'inchiesta sui presunti quadri di Modigliani esposti a palazzo Ducale a Genova sono un curatore di MondoMostre Skira, la società che ha curato l'evento, e un collezionista di fama internazionale proprietario di alcuni dipinti. Le accuse sono di false opere d'arte, ricettazione (perchè le opere sono arrivate dall'estero) e truffa (nei confronti dei visitatori, essendo la mostra a pagamento).