ALL'OSPEDALE DI LAVAGNA

Genova, morto di coronavirus dopo tampone negativo: infettato il reparto

Il caso all'ospedale di Lavagna (Genova), dove l'uomo era stato ricoverato in un settore no Covid perché non era risultato positivo al test. La scoperta dopo la morte

23 Apr 2020 - 14:06

Otto pazienti e quattro operatori sanitari dell'ospedale di Lavagna (Genova) sono risultati positivi dopo che, nel reparto di Medicina, è stato curato senza precauzioni un 41enne morto di coronavirus. Arrivato in ospedale a Sestri Levante con una polmonite bilaterale dovuta al Covid-19, aveva avuto una diagnosi negativa. Rimandato a casa, era poi entrato a Lavagna in un reparto no Covid, dove è morto. Gli accertamenti hanno rivelato che era positivo. 

Subito dopo la scoperta della positività, la Asl4 ha verificato che l'uomo morto, un 41enne originario di Canosa in Puglia e residente a Chiavari, era stato a contatto con medici, infermieri e pazienti nel reparto di Medicina senza accorgimenti. I parenti sono "sconcertati", ha detto un operatore delle pompe funebri che si è occupato dei preparativi per il funerale. Solo l'insistenza del medico di famiglia, si è appreso, aveva consentito di ricoverare l'uomo a Lavagna, dopo le dimissioni da Sestri Levante. Il malato aveva, infatti, difficoltà a respirare e il medico chiedeva esami che si potevano fare solo in ospedale. Inoltre, l'uomo, un ex meccanico presso una officina di Chiavari, tempo fa aveva avuto un ictus che lo aveva praticamente immobilizzato.

La ricostruzione - Secondo quanto è stato possibile ricostruire dell'intera vicenda, l'uomo non si è sentito bene la settimana scorsa ed è stato portato dai parenti al pronto soccorso di Lavagna, dove gli è stata riscontrata una polmonite bilaterale. Un primo tampone ha dato esito negativo e, in attesa del secondo, l'uomo è stato trasferito al reparto Covid dell'ospedale di Sestri Levante. Qui è stato effettuato il secondo tampone, che ha dato esito negativo. Il paziente è stato quindi dimesso e mandato a casa. Per le sue condizioni, però, come detto, è stato nuovamente ricoverato, questa volta a Lavagna, dove si è aggravato. E' stato quindi spostato in una stanza singola, ma poco dopo è morto. Poi il trasferimento nella camera mortuaria di Lavagna a disposizione della famiglia e degli addetti alle onoranze funebri che hanno proceduto anche loro, come i sanitari, senza precauzioni. Il tampone fatto dopo la morte ha confermato che la polmonite bilaterale era stata una conseguenza del Covid-19.

Coronavirus, dal "paziente 1" di Codogno a oggi: i fatti principali e le immagini simbolo

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© Ansa  | Il 21 febbraio viene "blindato" l'ospedale di Codogno dopo la scoperta del "paziente 1". Mattia, 38 anni, il 16 febbraio era stato nel nosocomio per una lieve polmonite ed era stato dimesso. Il 19 il peggioramento, il ricovero e il tampone, risultato positivo.
© Ansa  | Il 21 febbraio viene "blindato" l'ospedale di Codogno dopo la scoperta del "paziente 1". Mattia, 38 anni, il 16 febbraio era stato nel nosocomio per una lieve polmonite ed era stato dimesso. Il 19 il peggioramento, il ricovero e il tampone, risultato positivo.
© Ansa  | Il 21 febbraio viene "blindato" l'ospedale di Codogno dopo la scoperta del "paziente 1". Mattia, 38 anni, il 16 febbraio era stato nel nosocomio per una lieve polmonite ed era stato dimesso. Il 19 il peggioramento, il ricovero e il tampone, risultato positivo.

© Ansa | Il 21 febbraio viene "blindato" l'ospedale di Codogno dopo la scoperta del "paziente 1". Mattia, 38 anni, il 16 febbraio era stato nel nosocomio per una lieve polmonite ed era stato dimesso. Il 19 il peggioramento, il ricovero e il tampone, risultato positivo.

© Ansa | Il 21 febbraio viene "blindato" l'ospedale di Codogno dopo la scoperta del "paziente 1". Mattia, 38 anni, il 16 febbraio era stato nel nosocomio per una lieve polmonite ed era stato dimesso. Il 19 il peggioramento, il ricovero e il tampone, risultato positivo.

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