"Speriamo che ci aiuti, speriamo in una buona parola perché sono anni che soffriamo", ha detto un operaio
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Circa 3500 lavoratori dell'industria genovese hanno accolto papa Francesco nel capannone 11 dello stabilimento genovese di Ilva Cornigliano, primo appuntamento del pontefice a Genova. "Grande emozione averlo qui - ha detto Francesco, uno dei lavoratori dell'Ilva - per lui abbiamo ristrutturato questo capannone". "Che ci porti lavoro e serenità - ha detto un altro lavoratore - questo è il papa del popolo".
"Speriamo che ci aiuti, speriamo in una buona parola perché sono anni che soffriamo", ha detto un operaio. "Chi pensa di risolvere i problema della sua impresa licenziando gente non è un buon imprenditore", ha detto il Papa, aggiungendo: "E' la prima volta che vengo a Genova: essere cosi vicino al porto mi ricorda da dove è uscito il mio papa', mi fa una grande emozione. Grazie dell'accoglienza!".
"Quando l'economia passa nelle mani degli speculatori tutto si rovina, l'economia perde il volto e i volti e una economia senza volti è astratta. Dietro delle decisioni dello speculatore non ci sono persone. Diventa un'economia senza volto e quindi un'economia spietata", ha detto ancora il Papa parlando all'Ilva. "Bisogna temere gli speculatori, non gli imprenditori".
"Qualche volta il sistema politico sembra incoraggiare chi specula sul lavoro e non chi investe e crede nel lavoro. Perche'? Perché crea burocrazia e controlli partendo dall'ipotesi che gli attori dell'economia siano speculatori, e così chi non lo è, è svantaggiato, chi invece lo è, trova i mezzi per eludere i controlli", ha aggiunto parlando a braccio. "Si sa che i regolamenti e le leggi pensati per i disonesti finiscono per penalizzare gli onesti".
Il Santo Padre è accompagnato dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente dei Vescovi europei. "La situazione del lavoro è seria e grave: continua a colpire i giovani impediti di fare un progetto di vita, e gli adulti che hanno famiglia e impegni da onorare", ha appunto commentato l'arcivescovo di Genova.
"Il luogo che abbiamo scelto, e che è stato subito messo a disposizione, è emblematico del problema", ha detto Bagnasco, aggiungendo che l'impegno pastorale della Chiesa "ha sempre cercato di contribuire alla salvaguardia del tessuto portuale, industriale, la rete delle piccole e medie imprese, oltre che la preservazione dei centri direzionali esistenti".