Si scava ancora sotto le macerie. La protezione civile: "Continueremo fino a quando saremo sicuri che non c'è più nessuno da soccorrere"
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Sotto le macerie del ponte Morandi a Genova c'è l'ipotesi sempre più concreta che ci siano ancora una ventina di persone, anche se con il passare delle ore le speranze di trovare altri superstiti si affievoliscono sempre sempre più. Finora il bilancio ufficiale è di 38 morti, tra i quali tre bambini, e di 15 feriti ricoverati, 9 in codice rosso, di cui due in pericolo di vita. Scende a cinque, secondo la Protezione civile, il numero dei dispersi, che ha aggiornato la cifra dopo le verifiche della prefettura di Genova.
E la prima preoccupazione dei soccorritori, 340 solo tra i vigili del fuoco, è proprio la ricerca delle persone. "Continueremo fino a quando saremo sicuri che non c'è più nessuno da soccorrere", spiega Luigi D'Angelo, del Dipartimento della Protezione civile.
Mentre sul versante politico infuria la polemica sulla possibile, futura revoca della concessione ad Autostrade per l'Italia e su quello della Borsa crolla il titolo di Atlantia, ciò che ora davvero preoccupa è accertare la stabilità del pilone del ponte rimasto in piedi. Il vicepremier Luigi Di Maio ha annunciato una task force che farà verifiche anche per consentire alle attività di poter riprendere la produzione in sicurezza.
Intanto per quanto riguarda i detriti nel letto del Polcevera, una parte delle macerie è già stata rimossa, ora si sta lavorando all'ultimo grande blocco rimasto. Le aree per portare i detriti sono già stata individuate e ciò viene considerato un passo fondamentale anche per liberare la ferrovia.
E' ormai certo che i residenti di 13 palazzine che si trovano sotto la parte del ponte non crollata, quasi 600 sfollati, non potranno rientrare nelle loro abitazioni. Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ed il sindaco di Genova Marco Bucci hanno annunciato che da lunedì verranno messi a disposizione 45 alloggi ed altri 300 verranno predisposti entro due mesi. L'obiettivo, ha sottolineato Toti, è di dare "una casa a tutti entro la fine dell'anno".
Ma l'obiettivo più ambizioso è restituire a Genova entro il 2019 un nuovo viadotto autostradale sul torrente Polcevera al posto del ponte Morandi crollato, come hanno annunciato Toti e il sottosegretario alle Infrastrutture Edoardo Rixi. "Chi pagherà il nuovo ponte sarà Società Autostrade, chi lo costruirà lo valuteremo", hanno detto.
In vista dei funerali - che si terranno sabato giornata di lutto nazionale e ai quali hanno scelto di non partecipare i familiari di 5 vittime, quattro di Torre del Greco e una di Arezzo - il Comune di Genova ha messo a disposizione un numero verde 800177797 per i parenti delle vittime ai quali verrà garantito un alloggio.
Alle esequie saranno presenti il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il premier Giuseppe Conte, il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e il presidente della Camera Roberto Fico e probabilmente l'intero governo visto che Conte ha annunciato che sabato a Genova si svolgerà un nuovo Consiglio dei ministri per la seconda trance di aiuti alla città. Dopo i 5 milioni stanziati per le urgenze il Cdm riconoscerà extra costi per dare un'abitazione agli sfollati, modificare la viabilità cittadina e rimborsare le aziende danneggiate dal crollo e dall'interruzione del traffico.