La donna si trovava nell'appartamento in cui lavorava come colf. Il movente sarebbe la gelosia
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Femminicidio nel quartiere Marassi di Genova, dove una donna è stata uccisa dall'ex marito, che ha poi tentato il suicidio. La donna si trovava nell'appartamento in cui lavorava come colf. Il datore di lavoro, dopo aver trovato il cadavere con accanto l'uomo ferito, ha chiamato i soccorsi. I sanitari del 118 lo hanno trasferito in codice rosso all'ospedale San Martino; successivamente il marito avrebbe ammesso l'omicidio. Il movente sarebbe la gelosia.
Avrebbe ammesso l'omicidio Eduart Zyberi, albanese di 53 anni che è stato trovato ferito accanto al cadavere di sua moglie, Laureta Zyberi, di 42 anni, in un appartamento a Genova Molassana.
L'uomo, un muratore avrebbe pronunciato, di fronte agli agenti della squadra mobile, frasi deliranti in cui sostanzialmente avrebbe confessato l'omicidio della consorte. La donna è stata ferita con dieci coltellate, che l'hanno raggiunta sia nella parte anteriore che nella parte posteriore del corpo.
Al momento il movente più accreditato dagli investigatori della squadra mobile, agli ordini del primo dirigente Stefano Signoretti, sarebbe quello della gelosia.
I poliziotti hanno raccolto diverse testimonianze, tra le quali quelle dei figli della coppia. Nessuno ha parlato di litigi o di separazioni.
L'uomo, al momento, si trova in ospedale, dove ha subito un intervento chirurgico all'addome ed è fuori pericolo.
Gli investigatori hanno accertato che la donna era al lavoro in un appartamento quando il marito l'ha raggiunta, si è fatto aprire in qualche modo la porta e l'ha aggredita mortalmente. Per ucciderla avrebbe usato un coltello. Dopo l'omicidio si è ferito all'addome.