A far scattare le indagini è stata la denuncia di un cliente. Le ragazzine, tra i 14 e i 15 anni, non erano soddisfatte della paghetta. Cinque indagati per sfruttamento della prostituzione minorile
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Tre studentesse di 14 e 15 anni si prostituivano da un mese perché non soddisfatte della loro paghetta. Sono state scoperte e denunciate da un cliente a Ventimiglia (Imperia). L'uomo, 30 anni, ha rifiutato il rapporto con una di loro ed è andato dalla polizia. Sono 5 le persone indagate per sfruttamento della prostituzione minorile. Le ragazze si prostituivano attraverso annunci su siti dedicati agli incontri. Le tariffe variavano da 30 a 50 euro.
Le giovani incontravano i clienti, uomini che spesso hanno figli coetanei delle baby prostitute, nelle loro auto, in luoghi pubblici come i piazzali, o in zone isolate dell'entroterra. Le indagini, del commissariato di Ventimiglia, sono coordinate dalla procura dei Minori di Genova.
In lacrime in caserma: "Non lo faremo più" - Quando sono state interrogate in caserma, davanti ai genitori, le ragazzine sono scoppiate in lacrime e hanno manifestato pentimento. Le giovani hanno spiegato di non aver piena coscienza di quanto stessero facendo e che tutto era cominciato quasi come un gioco per imitare le ragazze che si prostituivano a Roma. "Abbiamo sbagliato, non lo faremo più", hanno detto davanti agli agenti.
Il cliente: "Ho visto che era una bambina e sono scappato" - "Non l'ho fatta neppure salire in auto: quando ho visto che era una bambina, mi si è gelato il sangue e sono scappato". Lo ha detto alla polizia il trentenne che ha denunciato il caso. L'uomo aveva risposto a un annuncio su internet.