Dopo la notte di paura le 300 persone fuggite dalle abitazioni minacciate dalle fiamme hanno potuto fare ritorno. Indagato un operaio per il rogo di Nervi: l'incendio sarebbe scoppiato durante i lavori di sistemazione di un paramasso sulla A12
Dopo una notte di paura hanno potuto far ritorno a casa i 300 sfollati costretti ad abbandonare la loro abitazione a Pegli per il vasto incendio sulle colline intorno a Genova. Ancora al lavoro i vigili del fuoco e i volontari anti-incendio boschivo attivati dal Comune del capoluogo ligure. Dopo il violento incendio che lunedì ha colpito la zona di Nervi, un secondo fronte si è aperto infatti tra Voltri e Pegli, nel ponente. Chiuse tre scuole minacciate dalle fiamme.
Situazione critica a Pegli - La situazione più difficile è quella che riguarda Pegli dove all'alba un ulteriore incendio è stato alimentato dal forte vento di tramontana. Le fiamme hanno divorato il bosco e sono scese fin nell'abitato, provocando il panico: un campeggio è stato evacuato. Attualmente il fronte critico è la Val Brevenna, con il quartiere Giardino di Pegli. Anche nel Levante di Genova però la situazione non è risolta a causa del forte vento che ostacolo anche il lavoro dei Canadair. Focolai sono ancora attivi su Monte Moro.
Rientrati gli sfollati - Circa trecento persone hanno dovuto abbandonare le loro case nel quartiere di Pegli, il più colpito dalle fiamme. L'emergenza è poi rientrata nella mattinata, con le persone che hanno fatto ritorno nelle abitazioni. Nella zona colpita dagli incendi sono intervenuti due Canadair, le squadre di Vigili del fuoco e i volontari antincendio.
Tre scuole chiuse in Val Varenna - Le fiamme in Val Varenna continuano invece a minacciare tre scuole, che sono state chiuse per decisione dei dirigenti scolastici, come ha reso noto l'assessore comunale alla Scuola Pino Boero. Si tratta della scuola dell'infanzia Val Varenna, della media Alessi e del Liceo Mazizni in piazza Bonavino.
Il sindaco di Genova: "Situazione critica ma sotto controllo" - Il sindaco di Genova Marco Doria assicura: "Siamo in grado di tamponare l'emergenza. La situazione è critica e complesso ma sotto controllo. Pesanti i disagi alla circolazione: invito tutti i genovesi a fare grande attenzione per garantire la percorribilità delle strade sulle alture".
Disagi sulle autostrade - Il fumo denso sprigionato dai roghi ha creato disagi anche lungo le autostrade. La A12, chiusa per diverse ore in entrambe le direzioni nel tratto compreso tra Genova Nervi e Recco, è stata riaperta in mattinata intorno alle 7,30. Rimane invece chiusa la A10 tra Genova Voltri e Genova Pegli in direzione del capoluogo ligure e tra Genova Aeroporto e Genova Voltri in direzione Savona.
Rogo doloso a Pegli - Avrebbe quasi certamente origini dolose il rogo di Pegli, secondo fonti investigative qualificate.
Toti: serve una legge speciale contro i piromani - "Credo che si debba premere molto sul governo per una legislazione speciale contro i piromani". A dirlo è il governatore ligure, Giovanni Toti, sottolineando che "bisogna inasprire le pene e potenziare gli strumenti di vigilanza per prevenire e reprimere questo reato".
Emergenza rientrata a Nervi - Emergenza rientrata, invece, a Nervi, dove i vigili del fuoco sono riusciti a domare l'incendio divampato nella notte che ha costretto, anche in questo caso, alcune famiglie ad abbandonare temporaneamente le loro abitazioni.
Un operaio è indagato per incendio colposo - C'è un indagato per l'incendio scoppiato a Nervi e che ha devastato le colline del levante genovese. Il pm Cristina Camaiori ha iscritto nel registro degli un operaio di 45 anni che lavora per una società che svolge appalti per Autostrade. L'uomo, secondo i carabinieri forestali, stava lavorando alla sistemazione di un paramasso sulla A12 nei pressi dell'area di servizio di Sant'Ilario quando gli è caduto il flessibile. Dall'utensile sono partite scintille che hanno innescato il rogo. E' accusato di incendio colposo. Al vaglio la posizione di altri due colleghi.
Venti di burrasca fino a mercoledì - Le condizioni meteo si manterranno critiche per gli incendi nelle prossime ore, con venti di burrasca forte sulle coste liguri e sui rilievi del Ponente. Il bollettino dell'Agenzia regionale per l'ambiente preannuncia possibili raffiche fino a 100 km/h sulla costa e 150 km/h sui crinali appenninici. La burrasca continuerà anche mercoledì e comincerà ad attenuarsi soltanto giovedì. Il progressivo aumento del vento rischia dunque di alimentari i focolai degli incendi tra Pegli, Val Varenna e sul monte Fasce sopra Nervi.
Il clima anomalo causa degli incendi - A fornire una spiegazione sul perché Genova sia stata colpita da questi incendi è un'analisi della Coldiretti secondo cui nella provincia ligure nel mese di gennaio è caduto l'85% di acqua in meno e questo ha creato un ambiente siccitoso che favorisce il propagarsi delle fiamme rendendo anche difficoltose le operazioni di spegnimento. Su Genova, inoltre, non aveva praticamente mai piovuto o nevicato nell'ultima decade di dicembre. Il clima anomalo che ha diviso l'Italia in due ha seccato la vegetazione rendendola vulnerabile alle fiamme. Una prova evidente dei drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si manifestano anche con anomalie a livello territoriale come in questi giorni in cui mentre al nord non piove nel centro sud sono caduti quantitativi record di neve e le temperature sono proibitive con pesanti danni alle coltivazioni e agli allevamenti e difficoltà di circolazione.