Incendio in ospedale a Genova: muore paziente, ferita la moglie
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La tragedia al padiglione Dimi del reparto di Oncologia del San Martino. La procura: "Forse un suicidio alla base del rogo". La vittima venerdì aveva tentato di togliersi la vita buttandosi dalla finestra
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Un incendio si è sviluppato nella notte all'interno di una stanza del reparto di Oncologia dell'ospedale San Martino di Genova, provocando la morte di un paziente, il 60enne Marco Tessier, di Moneglia. L'uomo venerdì aveva tentato il suicidio. La moglie, che lo assisteva e che è riuscita a chiamare i soccorsi, è invece rimasta ustionata. Dal reparto, dichiarato inagibile dai vigili del fuoco, sono stati sfollati 25 pazienti.
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Tra le cause che hanno innescato l'incendio nel padiglione Dimi, secondo quanto trapela dalla procura, la più accreditata sarebbe quella di un suicidio. A farlo potrebbe essere stato proprio l'uomo che ha perso la vita, che qualche ora prima dell'incendio aveva tentato di uccidersi gettandosi dalla finestra della sua camera, ma era stato fermato da un'infermiera. Tessier soffriva di un tumore all'esofago allo stadio terminale e, secondo fonti interne all'ospedale, avrebbe avuto un'aspettativa di vita molto ridotta. La direzione sanitaria del nosocomio, intanto, ha precisato che il rogo "non dovrebbe dipendere dal malfunzionamento dei macchinari o del circuito elettrico dell'ospedale".
I vertici della struttura hanno poi elogiato il gesto "coraggioso e professionale" dell'infermiera 40enne che ha chiuso la porta della stanza dove si è sviluppato l'incendio, evitando "che il bilancio di questo gravissimo incidente fosse peggiore". L'infermiera, da parte sua, spiega di aver semplicemente seguito le procedure: "La signora mi correva incontro, era avvolta dalle fiamme e la sedia le si era fusa addosso. Urlava, faceva paura. Assieme a una collega ho spento le fiamme che l'avvolgevano con una coperta poi sono andata nella stanza che era invasa dal fumo. Quello che ho visto era terribile, ma sapevo di dover chiudere la porta e creare una barriera per il fuoco. Ho seguito le procedure".
La moglie della vittima: "L'ho visto morire" - "Ho visto le fiamme avvolgere mio marito ho provato subito a tirare via le coperte ma non sono riuscita a spegnere l'incendio. Così ho provato a sollevarlo e portarlo fuori dalla stanza ma non ci sono riuscita". E' questo il racconto di Carla Belloni, la donna di 52 anni di Casarza Ligure rimasta gravemente ustionata durante l'incendio che ha ucciso il marito. "E' successo tutto all'improvviso - ha detto la donna -. Ho sentito un calore fortissimo e Marco era avvolto dalle fiamme. Ho provato a salvarlo, ma non ci sono riuscita".