L'intervento a "Morning News" a seguito delle tante preoccupazioni degli abitanti della zona
Venerdì 28 luglio Luca Delfino, l'uomo che nel 2007 uccise la sua ex fidanzata Antonella Multari a Sanremo, ha lasciato il carcere di La Spezia per essere trasferito presso la Residenza per misure di sicurezza di Villa Caterina, sulle alture di Genova Prà, dove dovrà rimanere per sei anni e mezzo.
Qui, però, cresce la preoccupazione dei residenti, colpiti dalle frequenti evasioni dalla struttura - l'ultima solo pochi giorni fa attraverso il cancello principale - da parte dei pazienti. Di fronte alla paura degli abitanti del quartiere, che si sono fatti sentire anche attraverso alcuni striscioni lasciati sul viale che porta alla Rems, "Morning News" si è collegata con l'avvocato di Delfino, Riccardo Lamonaca, il quale ha cercato di rassicurare sulle intenzioni del suo assistito.
"Capisco perfettamente le preoccupazioni dei cittadini di Prà, ma sono riferite a quello che è successo in passato, ad altri episodi e ad altre evasioni - ha esordito nel programma di Canale 5 - Io ho sempre parlato solo di Luca Delfino e per come lo conosco escludo una sua volontà di evadere, ammesso che poi possa riuscirci, perché sta aspettando da diciassette anni di entrare in questa struttura perché vuole tentare di fare un percorso che non è compatibile con un allontanamento. È suo interesse rimanere lì, curarsi e sperare un domani che questo stato di pericolosità possa cessare".
L'avvocato ha quindi precisato che durante il periodo carcerario Delfino non ha mai ricevuto alcuna cura: "Ha fatto come tutti i detenuti dei colloqui con lo psicologo del carcere, una volta ogni sei mesi circa, ma con lo stesso approccio di tutti gli altri. Ribadisco che non è mai stato sottoposto a cure".
E conclude: "Bisogna capire se questo stato di sua pericolosità sociale sia in qualche modo irreversibile o meno, io non so se le cure potranno modificare questa situazione e io non ho mai detto o pensato che Luca Delfino possa tornare un giorno nella società civile, però sarebbe un doveroso tentativo da fare che non è stato posto in essere negli anni di carcerazione".