"RIDATEMI LA MIA BIMBA"

Madre "parassita e irresponsabile", i giudici di Genova le tolgono la figlia di 4 anni

Per il tribunale la donna, romena, usa la figlia "per ottenere una casa comunale e sussidi". La bimba è stata ora affidata a una casa famiglia

09 Gen 2014 - 09:58
 © ansa

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Non si fermano le polemiche per la vicenda di una bimba di 4 anni, figlia di una ragazza madre romena, prelevata dal suo asilo a Rapallo per essere affidata ad una casa famiglia. Nell'ordinanza il tribunale dei minori di Genova accusa la madre di "strumentalizzare" la bimba e di avere uno stile di vita "instabile, precario, alieno all'assunzione di fattivi impegni per il quale la figlia si trova in condizioni di indigenza e emarginazione".

Madre "parassita e irresponsabile", i giudici di Genova le tolgono la figlia di 4 anni

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Lei, Anna, contesta la decisione del tribunale: "Ho sempre collaborato con i servizi sociali e sono sempre stata una mamma presente e molto impegnata per mia figlia. Lavoravo in nero per poter portare qualcosa in casa. Ho rifiutato il lavoro a Sestri Levante perché era un lavoro notturno e non potevo lasciare la bambina".

Due anni fa la donna, separata e con una figlia avuta durante una relazione, viene in Italia e si appoggia a alcune connazionali. Decide quindi di rivolgersi alla polizia che l'accompagna in una struttura di appoggio temporaneo. Da allora, grazie ai servizi sociali che la stessa donna aveva contattato, la mamma e la bambina hanno vissuto in comunità alloggio ma i servizi sociali cominciano a notare un atteggiamento della donna che non depone a suo favore e così segnalano il caso. Secondo i rapporti, non solo non collabora a un progetto di autonomia economica e psicologica ma si appoggia interamente alle associazioni di volontariato. Qualche lavoro al nero come governante, come badante e niente più. Rifiuta di portare la bimba alle periodiche osservazioni sul rapporto genitoriale, rifiuta il supporto familiare diurno per la piccola costringendosi così a dire no a incarichi di lavoro che non le avrebbero consentito di stare con la bimba.

Uno stile di vita, dicono i giudici, "instabile, precario, alieno da fattivi impegni, parassitario". Dunque una madre "gravemente inadeguata e irresponsabile" che usa la figlia "per ottenere una casa comunale e senza alcun impegno il mantenimento e l'erogazione di benefici di vario genere". Per questo è scattato l'allontanamento della piccola "con urgenza, stante l'attualità e la gravità del rischio". Così l'hanno portata via. E subito si alzano voci diverse: Vittoria Brioschi, direttrice dell'asilo di Rapallo dove si trovava la piccola, dice: "Siamo caduti della nuvole". "Fatemi capire come fare per riavere mia figlia, io non ho fatto niente", ripete Anna che il 30 gennaio dovrà presentarsi davanti al giudice per l'udienza durante la quale si dovrà decidere il futuro della bimba.

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