La 73enne di Genova Sturla ha subito intuito che poteva trattarsi di un raggiro e ha allertato le forze dell'ordine che hanno organizzato la trappola. Un altra donna era stata vittima dei truffatori
"Mamma, ho il Covid e sono in pericolo di vita. Ho bisogno di 7mila euro per sottopormi a costose cure". E' questo, in sintesi, il contenuto della telefonata giunta a una donna di 73 anni, residente a Genova Sturla, da parte di alcuni truffatori. Questa volta, però, le cose non sono andate come immaginavano i criminali. L'anziana ha intuito che poteva trattarsi di un tentativo di truffa e ha chiamato con un altro telefono il 113.
La donna è stata rassicurata dai poliziotti che le hanno consigliato di continuare la conversazione con i truffatori nell’attesa dell’arrivo degli agenti della Squadra mobile che hanno messo in atto la trappola: mentre alcuni agenti assistevano alla trattativa telefonica con la sedicente figlia, altri colleghi si disponevano intorno allo stabile in attesa dei truffatori.
La donna ha assecondato le richieste dei malfattori, dicendo di aver preparato un sacchetto contenente soldi e oggetti in oro, che avrebbe dovuto consegnare a un’addetta della banca. Dopo alcuni minuti è arrivata una ragazza, qualificatasi come l’incaricata della riscossione, a cui l’anziana, sotto la costante sorveglianza dei poliziotti, ha consegnato il sacchetto. A quel punto, prima che potesse allontanarsi, gli agenti l’hanno arrestata.
La perquisizione personale sulla ragazza, una 20enne cittadina polacca, ha consentito di rinvenire, occultati nell’abbigliamento intimo, 5.000 euro in banconote da 50 e 100 euro, frutto di una precedente truffa ai danni di un’anziana donna di Campomorone (Genova). In quest’ultimo caso la scusa utilizzata per portare a termine il raggiro è stata quella del finto incidente in cui era stato coinvolto il figlio, il quale se non avesse versato l’ingente somma di denaro, sarebbe stato arrestato.
Cambiano i pretesti utilizzati dai truffatori, ma la tecnica è sempre la stessa: viene sfruttata la vulnerabilità delle vittime, persone anziane e sole che, anche grazie all’abilità di questi criminali senza scrupoli, cadono facilmente in trappola. Negli ultimi mesi poi, l’emergenza legata alla pandemia è diventata uno spunto per nuove occasioni di truffa: dal parente che ha bisogno di soldi per cure anti-covid, ai finti operatori Asl che cercano di entrare in casa con la scusa di fare il tampone, fino ai finti infermieri che bussano alla porta con il pretesto di sanificare il denaro o offrire farmaci e mascherine.