Tre gli indagati tra cui il curatore della mostra Rudy Chiappini. "Siamo parte lesa", ha fatto sapere l'ente museale genovese
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Secondo la perizia depositata in tribunale dal perito Isabella Quattrocchi i quadri di Modigliani esposti nel marzo scorso a Palazzo Ducale a Genova e sequestrati dopo l'esposto dell'esperto toscano Carlo Pepi sono tutti falsi. Originale invece sarebbe uno dei disegni sequestrato. Tre gli indagati tra cui il curatore della mostra Rudy Chiappini. "Siamo parte lesa, decideremo quali iniziative intraprendere", ha fatto sapere la fondazione Palazzo Ducale.
Nella perizia depositata in Procura si legge che le tele esaminate sono state "grossolanamente falsificate sia nel tratto sia nel pigmento". Le cornici sono "provenienti da Paesi dell'Est europeo e dagli Stati Uniti, per nulla ricollegabili né come contesto né come periodo storico a Modigliani".
"Palazzo Ducale è parte fortemente lesa", ha fatto sapere l'ente museale, aggiungendo: "Se le perizie relative all'esame sui pigmenti confermassero il giudizio negativo della perizia depositata il consiglio direttivo della Fondazione deciderà quali iniziative intraprendere".
Le opere sequestrate sono 21 e si trovano ancora sotto custodia nel caveau del Nucleo Tutela patrimonio artistico dei carabinieri. Di seguito l'elenco completo: la Testa scultorea, disegno a matita grassa su carta del 1910-11; la Cariatide Rossa/Gli sposi, olio su tela del 1913; il Ritratto di Moricand, olio su tela del 1915; il Ritratto di Jean Cocteau, disegno a matita su carta del 1916; il Ritratto di Cham Soutine, olio su tela del 1917; la Cariatide à genoux, matita e gouache su carta del 1913 circa; il Nudo seduto, matita e acquarello blu su carta del 1913-1914; la Cariatide, tempera su carta del 1914; il Nudo disteso (Ritratto di Céline Howard), olio su tela del 1918 circa; il Ritratto di Mose Kisling, disegno a matita su carta del 1916; la Testa di donna, olio su tela del 1917; la Testa di donna dai capelli rossi, olio su tela del 1915; la Donna seduta, disegno a matita su carta del 1916; il Ritratto femminile (La femme aux macarons), olio su tela del 1917; il Ritratto di Maria, olio su cartone del 1918 circa.
Tra i dipinti sequestrati figurano anche quelli attribuiti a Moise Kisling, dopo che l'esperto Marc Ottavi, catalogatore ufficiale dell'opera del pittore polacco, ne aveva dichiarato la falsità. Tra queste ci sono Madame Hanka Zborowska nell'atelier, olio su tela del 1912 circa, e Natura morta con ritratto, olio su tela del 1918 circa.