Una quindicina, intorno alle 2 hanno iniziato a scagliare tv, mobili e suppellettili e le bombolette a gas accese nel cortile interno
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Rivolta la scorsa notte nel carcere di Sanremo. I detenuti della prima sezione, una quindicina, intorno alle 2 hanno iniziato a lanciare tv, mobili e suppellettili e le bombolette a gas accese nel cortile interno. La protesta è iniziata intorno alle 21, in modo pacifico, per poi riprendere in piena notte. Gli agenti hanno riportato alla calma i detenuti dopo ore di trattative. Due i poliziotti feriti.
All'arrivo del Direttore e del Comandante sono stati individuati i principali rivoltosi e sono stati isolati, "la sezione appare un vero e proprio campo di battaglia", si legge in una nota del sindacato Uil-Pa Liguria. "Le fiamme sono state spente grazie all'utilizzo dell' idrante da parte della Polizia Penitenziaria, televisioni lanciate nel corridoio e lenzuola imbevute di olio".
Provvedimenti per 13 detenuti - Saranno trasferiti in istituti penitenziari di altre Regioni (per alcuni di loro scatterà anche il regime di sorveglianza particolare) i 13 detenuti facinorosi. E' quanto ha disposto il capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria Francesco Basentini.
"Chiediamo al Guardasigilli - spiega il segretario regionale del Sappe Michele Lorenzo - che intervenga sulle carceri liguri. Sanremo è piena di eventi critici, c'è una gestione fallimentare del direttore. E anche nelle altre case circondariali le cose non vanno meglio. Occorre intervenire al più presto per evitare che la situazione degeneri".
"Questo ennesimo evento critico è uno dei tanti segnali che rilevano la prossima implosione del sistema penitenziario e soprattutto del carcere di Sanremo - ha detto Fabio Pagani, segretario regionale della Uil Polizia Penitenziaria -. Ormai ogni istituto è una polveriera pronta a deflagrare. Invitiamo il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede a intervenire per risolvere con urgenza questa criticità".