Uno dei malviventi dice: "Ho voglia di gonfiarlo, gli posso strappare un dito?". E c'è pure la telefonata con la richiesta di riscatto
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Tgcom24 vi mostra un documento esclusivo: le intercettazioni delle telefonate dei rapitori di Andrea Calevo, l'imprenditore edile rapito il 16 dicembre 2012 dopo una rapina nella sua villa a Lerici (La Spezia) e liberato il 31 dicembre. Uno dei rapitori dice: "Ho voglia di gonfiarlo, gli posso strappare un dito". E non manca la telefonata con la richiesta di riscatto.
Il telefono della villa della vittima è sotto sorveglianza. Ma la prima richiesta di riscatto prende di sorpresa la famiglia Calevo. Tanto che la sorella, Laura, non capisce subito che dall'altro capo del filo c'è uno dei rapitori e cerca di tagliare la conversazione:
"Devo parlarle di suo fratello".
"Guardi oro non ho tempo".
"Devo parlarle di suo fratello, devo dirle di preparare i soldi".
Secondo una perizia della polizia scientifica al telefono ci sarebbe stato quello che è considerato il capo della banda, Pierluigi Destri, l'uomo che al processo in corso a La Spezia continua a dichiararsi innocente. E' una delle intercettazioni che emergono dai documenti dell'inchiesta.
Ma ce n'è un'altra, ben più inquietante, effettuata all'interno del furgoncino usato dalla banda. A parlare è Davide Bandoni, reo confesso che durante il processo ha anche chiesto pubblicamente scusa a Calevo. Durante la detenzione dell'ostaggio, l'uomo pensava di tagliargli un dito.