Una manovra errata della nave cargo fece crollare la Torre piloti, causando la morte di nove persone. Condannati il comandante, il pilota, il primo ufficiale e il direttore di macchina
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Il giudice del tribunale di Genova, Silvia Carpanini, ha condannato a 10 anni e 4 mesi il comandante della Jolly Nero, Roberto Paoloni, per la strage della Torre Piloti avvenuta il 7 maggio 2013 nel porto di Genova e costata la vita a 9 persone. Condannati il pilota del porto di Genova Antonio Anfossi a 4 anni e due mesi, il primo ufficiale Lorenzo Repetto a 8 anni e 6 mesi e il direttore di macchina Franco Giammoro a 7 anni.
E' stato invece assolto Giampaolo Olmetti, delegato della società Messina per l'armamento del cargo. La stessa società è stata ritenuta responsabile del solo illecito amministrativo e le è stata applicata una sanzione di un milione e 50mila euro. Le pene, molto inferiori rispetto alle richieste dei pm, hanno suscitato l'ira dei familiari.
La tragedia, in cui erano rimaste anche ferite quattro persone, era stata causata da una manovra sbagliata della nave cargo Jolly Nero, che urtò e abbattè la torre.
Pena dimezzata per il comandante - Paoloni è stato condannato per tutti i reati rubricati, arrivando a un totale di 10 anni e 4 mesi di reclusione contro i 20 anni e 6 mesi chiesti dal pubblico ministero. Per Anfossi il giudice ha ritenuto di dover applicare le attenuanti generiche: per lui il pm aveva chiesto 10 anni e 6 mesi. Il giudice infine ha assolto Cristina Vaccaro, terzo ufficiale della Jolly, accusata solo di falso ideologico in concorso con Paoloni. Per lei il pm aveva chiesto 8 mesi. I reati contestati erano, a diverso titolo, omicidio colposo plurimo, crollo di costruzione e attentato alla sicurezza dei trasporti. Il solo Paoloni era accusato anche di falso ideologico.
I parenti: "Assassini" - Subito dopo la lettura della sentenza, i familiari di alcune vittime presenti in aula hanno urlato ai magistrati: "Assassini, assassini. Avete ammazzato 9 persone, non finisce qui". Le accuse dei parenti erano rivolto in modo particolare al comandante della Jolly Nero, Roberto Paoloni, che, presente in aula, si è allontanato inseguito dai familiari trattenuti dai loro avvocati.
"Non ci siamo proprio, i veri responsabili, Olmetti e i Messina, sono stati il primo assolto e i secondi puniti con una multa. Paoloni è un mascalzone", ha detto Adele Chiello, madre di Giuseppe Tusa, uno dei militari della capitaneria morti nel crollo della Torre. "Ho creduto nella magistratura, ma sono delusa. Il pm ha lavorato bene, ma non ci siamo. Bisogna far uscire la melma dal porto di Genova".