FERMATA LA CHIAZZA

Sversamento greggio, Toti: "Il peggio è passato, coste al sicuro"

Anche la Iplom, l'azienda responsabile del danno, ha annunciato che si sono concluse le prime operazioni di raccolta

23 Apr 2016 - 22:17

"A Genova il peggio è passato, l'emergenza sta finendo e le coste liguri sono al sicuro dal rischio petrolio". Lo ha detto il presidente della Regione Giovanni Toti intervenendo al Tg4. Poi con un messaggio sui social dice: "Basta amministratori frignoni, basta allarmismi inutili, un po' di serietà e un po' più di lavoro". Anche la Iplom, l'azienda responsabile del danno, ha confermato di aver concluso la prima parte del recupero greggio.

Iplom: sistema ok raccolta conclusa - Il sistema predisposto per arginare il greggio ha funzionato. Lo afferma Iplom. "Il contenimento degli idrocarburi è stato assicurato dalle briglie alla foce del Polcevera e dalle panne che hanno intercettato le iridescenze. "Il sistema nel suo complesso ha fatto quel che doveva lasciando scorrere l'acqua per poi far accumulare quel che resta della pulitura del fiume alla foce del Polcevera dove viene raccolto dai mezzi recoil. Oggi certamente a mare non è arrivato nulla. L'obiettivo era questo e l'abbiamo raggiunto" spiega Gianfranco Peiretti, responsabile qualità, sicurezza e ambiente di Iplom.

"Ad oggi si può considerare conclusa la raccolta del prodotto libero e sono stati anticipati tutti gli interventi inizialmente previsti nella fase successiva, vale a dire la rimozione degli strati superficiali degli alvei dei torrenti. In particolare, e' stata completata la prima pulizia del Rio Pianego, mentre è in corso nel rio Fegino".


In mare il greggio era già arrivato - Ma in mare ce ne sono già andate circa 50 tonnellate, quella domenica 17 aprile, quando si è spaccata la condotta spargendo tutt'intorno 500 tonnellate di greggio. L'attenzione è sulle chiazze comparse al largo, in un raggio di circa 28 chilometri: macchie oleose subito aggredite dai vessel della Capitaneria e di Castalia, ma che hanno scatenato il panico nei comuni costieri. Il satellite, in particolare, ha messo in evidenza una striscia di materiale oleoso di 2 chilometri larga 500 metri che ha preso il largo davanti a Genova, trasportata a Ponente dalla corrente e dal vento.

In serata è però arrivata la buona notizia: il comandante della Capitaneria di porto, l'ammiraglio Giovanni Pettorino, in volo con il 'Manta' della Guardia costiera sul Mar Ligure, ha annunciato che la situazione "è nettamente migliorata rispetto a ieri sera. Permangono lunghe e strette strisce discontinue di iridescenza al largo nel Ponente ligure, ma il fenomeno risulta in fase di ridimensionamento. Sono convinto che con i mezzi a disposizione saremo in grado di fronteggiare il fenomeno".

Il maltempo intanto si allontana - Tornerà freddo ma non dovrebbe piovere più. Il Polcevera e il Fegino manterranno la portata, il greggio sversato non uscirà in mare aperto. Quello che si trova già in mare sarà contenuto dalle panne oceaniche, trattenuto al largo dalla tramontana e poi sarà tolto di mezzo. Davanti alle coste savonesi sono al lavoro da stamani i battelli antinquinamento e quel che resta della chiazza, ormai frammentata, è sotto monitoraggio. Quindi si lavora su due fronti: bonifica dei torrenti Polcevera e Fegino, dei rii e dei defluenti da una parte, eliminazione dell'iridescenza in mare dall'altra.

Toti: "Il peggio è passato" - A Genova "il peggio è passato, l'emergenza sta finendo" e "le coste liguri sono al sicuro" dal rischio petrolio: lo ha assicurato il presidente della regione Liguria Giovanni Toti intervenendo al Tg4. "La diga è stata ricostruita dopo le piogge di questa notte, per la verità il terrapieno ha ceduto, come era possibile prevedere dopo le piogge della notte, ma le panne assorbenti hanno sostanzialmente impedito che in mare uscisse altro prodotto, se non minimamente come quello c he continuerà a uscire, però il fiume è lavato dal 90% dell'idrocarburo uscito dal tubo. E - ha spiegato - il greggio in mare di cui parliamo e per cui c'è ancora un'emergenza, anche se come ha detto il ministro Delrio, un'emergenza a bassa intensità".

Quelle chiazze di petrolio in mare di cui si parla quindi sono "petrolio vecchio": "Io - ha spiegato Toti - ho parlato con l'ammiraglio Pettorino, comandante capitaneria di porto di Genova, e la situazione è questa: il satellite ha individuato a macchia di leopardo iridiscenze e vere e proprie macchie di petrolio in un'area di circa 28 km lineari tra Genova e Savona", ma "non vuol dire che c'è una macchia di 28 chilometri, ce ne sono a macchia di leopardo in quell'area e questo ha determinato l'emanazione dell'allerta locale, che ci ha permesso di far operare mezzi arrivati da Sardegna e Toscana; mezzi di altura che stanno aggredendo la macchia e nelle prossime ore avranno assorbito la maggior parete dell'idrocarburo". Mentre "nel porto accanto alla foce, altri battelli, più vicino alle coste, stanno assorbendo il petrolio uscito e le eventuali microquantità che usciranno, ma il fiume è già quasi pulito del tutto".

Quindi - ha concluso il presidente della Regione Liguria - "è stato un danno serio, bisognerà vedere le infiltrazioni nel terreno, il lavoro di bonifica si preannuncia un lavoro complesso, anche tecnicamente, ma l'emergenza vera e propria si sta concludendo, il tempo sta ritornando sereno, e le correnti, peraltro, portano l'acqua verso la Francia, non verso le coste della Liguria, che sono piuttosto al sicuro".

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