I tre stavano effettuando un'escursione sul relitto della petroliera Haven. La Procura ha aperto un'inchiesta
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Due sub olandesi, Roland Vervoort, 46 anni, e Paul Hendriks, 53 anni, sono morti durante un'immersione al largo di Arenzano per una escursione sul relitto della petroliera Haven. Un terzo sub, un cittadino tedesco, è stato trasportato in codice rosso, con l'elicottero dei vigili del fuoco all'ospedale San Martino di Genova, ma non è in pericolo di vita. Un quarto uomo ha avuto un malore dopo avere assistito alla tragedia.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri e dagli uomini della capitaneria di porto, i sub sarebbero arrivati in Italia con la propria attrezzatura. Ad Arenzano avrebbero soltanto preso in affitto due gommoni. Ed è appunto sull'attrezzatura che si concentrano le attenzioni degli inquirenti.
Gli investigatori vogliono capire se vi sia stato un malfunzionamento delle bombole o degli erogatori o, ancora, se vi sia stato un difetto di ricarica, fatta con una miscela sbagliata. Il magistrato di turno Marcello Maresca ha sequestrato le bombole e i computer in dotazione ai sub, una sorta di scatola nera che potrebbe fare chiarezza sulla vicenda. Tutto il materiale è adesso al vaglio dei carabinieri subacquei di Voltri. Anche l'autopsia, che verrà eseguita nei prossimi giorni, potrà dare con ogni probabilità una prima indicazione.
Il cinque aprile era morto un altro sub, Julien Giller, svizzero di 34 anni. L'uomo si era immerso con una amica ma arrivato alla profondità di 50 metri si era sentito male ed è morto subito dopo essere stato trasportato a riva. Dal 2011 sono morti diversi sommozzatori, quasi uno all'anno al largo di Arenzano, anche se sono migliaia le persone che ogni anno visitano il relitto, meta ormai di richiamo internazionale.
Sempre più spesso i sub portano l'attrezzatura direttamente dai luoghi di provenienza: una prassi che però secondo gli investigatori potrebbe favorire i decessi, visto che durante il trasporto bombole e boccaglio sono soggetti a danneggiamenti. Ma non solo. Nel corso delle indagini per le altre morti è emerso che spesso i sub violano l'ordinanza emessa dalla capitaneria di porto che prevede che la discesa nei fondali dove si trova la Haven debba avvenire in coppia, in modo tale che se uno degli escursionisti accusasse un malore o una difficoltà possa essere aiutato dal compagno di immersione