La 63enne scomparve da casa il 14 dicembre 2021 e venne trovata morta il 5 gennaio 2022
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Si riapre il caso di Liliana Resinovich: il sostituto procuratore Maddalena Chergia, titolare del procedimento, "ha disposto con la procedura dell'accertamento tecnico non ripetibile il conferimento, a un collegio di consulenti, dell'incarico di riesumazione della salma". Lo annuncia in una nota il procuratore capo di Trieste, Antonio De Nicolo. La riesumazione è stata segnalata come "opportuna" dall'antropologa forense Cristina Cattaneo, alla quale la Procura aveva dato l'incarico di redigere una perizia medico-legale per fare chiarezza sulla morte di Resinovich, la 63enne scomparsa da casa il 14 dicembre 2021 e trovata morta il 5 gennaio 2022.
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Il pm ha stabilito, "per una data che si colloca verso la fine del presente mese", la convocazione degli esperti "chiamati a svolgere tali delicate operazioni, dandone debito avviso ai prossimi congiunti della deceduta e ai rispettivi difensori".
Il cadavere di Liliana Resinovich fu ritrovato due anni fa nel boschetto dell'ex ospedale psichiatrico di San Giovanni, con la testa avvolta in due sacchetti di plastica e il corpo chiuso in due sacchi, infilati uno dall'alto e l'altro basso. A giugno il gip del Tribunale di Trieste aveva disposto nuove indagini sulla morte della donna, dopo che la Procura ne aveva chiesto l'archiviazione.