A raccontarlo, in un'intercettazione, il marito che in quel periodo era compagno della 63enne scomparsa e che l'accompagnò ad abortire. La famiglia Resinovich non crede all'ipotesi del suicidio
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Liliana Resinovich, la donna trovata morta il 5 gennaio 2022 nel boschetto dell'ex Ospedale psichiatrico di San Giovanni a Trieste, rimase incinta del suo amico Claudio Sterpin e il marito Sebastiano Visintin la accompagnò ad abortire. È quanto emerge da una intercettazione ambientale in cui lo stesso Visintin parla con una persona e racconta questo episodio, avvenuto nel 1990 o 1991, quando lui e Resinovich erano già una coppia. Questo elemento, così come il fatto che il marito sapesse "che la moglie andava a stirare le camice da Claudio", secondo la consulente della famiglia Resinovich, Gabriella Marano, dimostra che "Sebastiano non poteva non sospettare di una frequentazione di Lilli con Claudio". La famiglia non crede all'ipotesi del suicidio.
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Nell'intercettazione, relativa a un colloquio del 5 marzo 2022, la persona chiede perché i coniugi non avessero avuto figli e Sebastiano Visintin racconta l'episodio che Liliana era rimasta incinta, non di lui, ma di Claudio Sterpin e che, molto probabilmente, lo stesso non era a conoscenza del fatto. Liliana avrebbe confessato a Visintin, che era già suo compagno, di essere incinta e quest' ultimo la avrebbe accompagnata in ospedale per abortire, come testimonierebbe la documentazione sanitaria contenuta negli atti.
Per Gabriella Marano, Visintin sapeva, "come da lui stesso dichiarato pubblicamente, che la moglie andava a stirare le camicie a Claudio, come confermato alla sottoscritta direttamente da alcuni testimoni che descrivevano questi fatti durante una conversazione avvenuta nel mese di agosto del 2021". Dunque, "Sebastiano non poteva non sospettare di una frequentazione di Lilli con Claudio. Anche la qualità e la quantità dei contatti intercorsi tra i due, ovvero tra Liliana e Claudio, che ci consegna la consulenza informatica, va in questa direzione".
Ipotesi, invece, smentita dal marito di Liliana Resinovich. Alla luce dell'intercettazione, però, vacillano alcune dichiarazioni di Visintin - dichiarazioni fatte anche in tv, a "Pomeriggio Cinque"-, in cui l'uomo afferma che "nessuno sapeva di lei e Claudio". Dopo la riesumazione del corpo della donna, ha inoltre sostenuto che la 63enne si fosse suicidata.
La consulente della famiglia Resinovich Gabriella Marano ha poi spiegato che il marito della Rasinovich, nella stessa intercettazione ambientale, esprimerebbe preoccupazioni per le foto in cui sono ritratti insieme proprio Liliana e Claudio Sterpin. Per la consulente si tratta di "un dato di indubbio valore probatorio, se letto unitamente ad altri elementi già acquisiti durante l'indagine". "Visintin parla con una persona, dimostrando una buona confidenza, tanto da raccontarle fatti che, a suo dire, non aveva indicato nemmeno al suo avvocato - sostiene Marano - Sebastiano dice all'interlocutore di avere ancora delle foto di Claudio Sterpin con Liliana, 'parecchie', ma che queste si trovano negli hard disk sequestrati". Seguono "alcune battute non facilmente comprensibili al semplice ascolto, per cui non si comprende quali siano le circostanze di ripresa fotografica cui fa riferimento Visintin". Dalla lettura della trascrizione, questa parte della conversazione non risulta riportata. Nella stessa intercettazione Visintin "si preoccupa circa il fatto se la difesa Resinovich abbia visto il contenuto del materiale sequestrato".