FASCICOLO ASSEGNATO A UN ALTRO PM

Liliana Resinovich, la Procura: "La perizia impone una profonda rivalutazione"

Secondo indiscrezioni, una delle ipotesi è che la donna possa essere stata uccisa, soffocata e sarebbe dunque morta per asfissia. Il marito: "Ora tutti devono essere sentiti"

03 Mar 2025 - 11:46

La perizia medico-legale sulla morte di Liliana Resinovich "impone una profonda rivalutazione dell'intero procedimento, forse con eventuali nuovi accertamenti e acquisizioni", il cui oggetto però "non può ovviamente venire reso pubblico". È quanto ha stabilito il procuratore facente funzioni di Trieste, Federico Frezza, riferendosi al deposito della perizia svolta dai consulenti Cattaneo, Vanin, Leone e Tambuzzi.

Frezza ha assunto la titolarità del fascicolo perché, come spiegato nella nota, il pm che se ne occupava non è più in servizio a Trieste. Liliana Resinovich è scomparsa a Trieste il 14 dicembre 2021 e il suo cadavere fu trovato il 5 gennaio 2022 nel boschetto dell'ex ospedale psichiatrico.

"Liliana Resinovich è stata soffocata", cosa dice la perizia

 Secondo indiscrezioni trapelate in attesa della perizia, una delle ipotesi è che Liliana Resinovich possa essere stata uccisa, soffocata e sarebbe dunque morta per asfissia. La donna aveva la testa in due sacchetti trasparenti fissati al collo con un cordino e il corpo in due grandi sacchi neri, di quelli utilizzati per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, uno infilato dall'alto e dal basso l'altro. La perizia medico-legale sulle spoglie riesumate è stata depositata tre giorni fa in Procura a Trieste, dopo numerosi rinvii e comunque dopo tredici mesi (era stata incaricata dal pubblico ministero titolare dell'inchiesta, Maddalena Chergia, il 26 gennaio 2024). Non è una ipotesi del tutto nuova: la tesi del suicidio sostenuta dalla Procura - che dopo vari mesi di indagine e tanti esami eseguiti aveva chiesto l'archiviazione del caso - da sempre aveva suscitato forti dubbi. Non aveva nemmeno convinto il gip del Tribunale, Luigi Dainotti, che l'aveva praticamente smontata.

Molti i punti da chiarire

 Il giudice aveva individuato in oltre venti i punti da approfondire. A cominciare dal reato cui intestare il fascicolo fino alla riesumazione delle spoglie dal cimitero di Sant'Anna dove erano state seppellite. Il fascicolo era stato aperto il 22 dicembre 2021 per il reato di sequestro di persona. Nel giugno 2023, il gip aveva indicato che il reato da imputare era omicidio. È invece più recente la tesi del soffocamento causato da terzi. Ne aveva parlato già pochi giorni fa la trasmissione "Quarto grado" e successivamente anche l'amico di Liliana, Claudio Sterpin, il quale da sempre sostiene che Liliana era decisa ad andare a vivere con lui.

La perizia darà risposte sulla data della morte e sulle lesioni

 La perizia è stata redatta dall'antropologa forense Cristina Cattaneo, dai medici legali Stefano Tambuzzi e Biagio Eugenio Leone e dall'entomologo Stefano Vanin. La consulenza dovrebbe stabilire orientativamente la data della morte di Liliana (la prima relazione medico legale indicò che la morte era avvenuta 48-60 ore prima che il corpo di Liliana venisse rinvenuto nel boschetto) e la natura dei segni e delle lesioni riscontrate sul corpo. Infatti più volte si è parlato di varie piccole lesioni che erano state riscontrate sul corpo di Liliana Resinovich e che non erano mai state valutate con l'oculatezza necessaria. Secondo quanto trapela, in particolare, potrebbe trovare conferma un'indiscrezione - anche questa circolata nei giorni scorsi - secondo cui sarebbe emersa una lieve frattura alla lamina della seconda vertebra toracica. Una frattura che potrebbe risalire a poco prima del decesso ma che, eventualmente confermata, andrà confrontata con l'insieme delle evidenze che emergeranno. Insomma, serviranno dettagli più specifici per chiarire il quadro complessivo.

Il marito: "Ora tutti devono essere sentiti"

 "Attendiamo di poter aver accesso a questo fascicolo e poi ne prenderemo atto". Lo ha detto il marito di Liliana Resinovich, Sebastiano Visintin, ospite a Storie Italiane su Rai 1, dopo il deposito della super perizia. "Tutte le persone che hanno ruotato attorno alla vita di Liliana devono essere sentite", ha detto Visintin, un concetto già espresso in un'intervista al Messaggero. "Sentiamo un po' tutti: i familiari, i vicini di casa, le persone che ruotano attorno alla vita di Liliana. Chiedo di essere sentito, non ho niente da nascondere. Ma voglio che venga fatto anche sulle altre persone. Tutti devono giustificare determinati atteggiamenti", ha aggiunto Visintin. 

"Spero di avere risposte"

 "Io non riesco a capire come una persona possa aver ucciso mia moglie, congelata, impacchettata e riportata lì. A quale scopo?", si è chiesto Visintin in merito alla possibilità che il cadavere della 63enne possa essere stato conservato in un luogo fresco dopo la morte. "Non era più semplice magari abbandonarla lungo una strada e farla ritrovare anche subito?", si domanda. "Io spero di avere risposte". "Questi sono i momenti più duri e difficili. Non è più possibile andare avanti così, sono al limite", ha concluso.

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