Sulla pagina Facebook dell'europarlamentare Pd Matteo Ricci, che ha postato una foto con la senatrice a vita, sono arrivati una ridda di commenti tra cui: "Schiava di Netanyahu"
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Liliana Segre continua a essere oggetto degli attacchi sui social. Questa volta ad accendere "la miccia" la sua partecipazione il 25 aprile alla commemorazione della festa della Liberazione a Pesaro, città dove trascorre le vacanze e dove conobbe il marito Alfredo Belli Paci, e la proiezione del documentario di Ruggero Gabbai "Liliana". Insulti che sono stati duramente condannati dai leader politici, in maniera bipartisan.
Sulla pagina social dell'europarlamentare Pd Matteo Ricci, che ha postato una foto a Pesaro con la senatrice a vita, sono arrivati una ridda di commenti, alcuni positivi, ma altri di puro insulto come 'il lavoro rende liberi ma questa è rimasta schiava di Netanyahu', 'Invece di invitare lei potevate invitare chi racconta le sue disavventure senza rubarci lo stipendio da senatrice a vita'. E altri insulti sono arrivati sulla pagina del sindaco Andrea Biancani e su quella del Comune.
Frasi come "La più nazista di tutte", 'vecchia il popolo italiano non ti vuole",'"stanno facendo la raccolta differenziata". "Sono parole gravi che andrebbero perseguite dalla giustizia - ha sbottato il sindaco -. Pesaro è con lei e bene, benissimo, abbiamo fatto a darle la cittadinanza onoraria".
Già in passato la senatrice, attraverso il suo legale Vincenzo Saponara, ha presentato denunce e la Procura di Milano ha chiuso le indagini su 12 persone accusate di minacce e diffamazione aggravate da motivi di odio razziale nei suoi confronti (per altre 17, fra cui chef Rubio ha chiesto l'archiviazione a cui il legale si è opposto presentando una tabella con 246 account social con gli insulti e le minacce che contengono). E ora pare scontato che valuterà la denuncia anche per i nuovi insulti. Una situazione che ha continuato ad aggravarsi dal 7 ottobre 2023 ma che non fa desistere la senatrice, che il 10 settembre compirà 95 anni, dal partecipare a incontri e continuare il suo lavoro di tenere viva la memoria sull'Olocausto.
Una conferma delle ostilità in rete c'è stata anche con la messa in onda ieri sera del documentario su Segre, andato in onda su Rai3. Solo su Facebook il post con l'annuncio della messa in onda ha avuto oltre 400 commenti, alcuni dai toni belligeranti non solo riguardo a Gaza (e a poco è servito l'appello di Segre per i bambini, e le parole di scoramento per le immagini "da Gaza e dall'Ucraina") ma anche per la sua posizione sui vaccini. "La sig.ra Segre è stata indifferente al green pass a due anni di dittatura sanitaria, troppo spesso non vede non sente non parla". E se c'è chi le riserva un "le voglio bene" o "splendida signora", da altri sono solo insulti a Segre, che da anni vive sotto scorta a causa delle minacce. "Sono tantissimi gli odiatori, vigliacchi che non si presentano" aveva constatato a inizio marzo a un incontro al Memoriale della Shoah per un convegno sulle vittime dell'odio, aggiungendo: "Metto una gamba davanti all'altra, non ho paura".
"Nel ribadire con assoluta fermezza la mia totale condanna per qualunque atto di antisemitismo, esprimo solidarietà mia personale e del Senato della Repubblica alla senatrice Liliana Segre, vittima di vergognosi insulti sulla pagina social del comune di Pesaro". Così su Facebook il presidente del Senato Ignazio La Russa.
Tra i messaggi di solidarietà anche quello del presidente della Camera Lorenzo Fontana. "Esprimo la mia solidarietà alla senatrice a vita Liliana Segre, oggetto di vili e intollerabili insulti sui social. A lei va la mia vicinanza. È fondamentale essere uniti nel contrasto all'odio e nella difesa della memoria e dei valori democratici", ha affermato.