Fotogallery - Liliana Segre riceve la laurea ad honorem dall'Università di Bologna
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Le motivazioni dell'ateneo: "Per l'opera di memoria e per la sollecitazione civile e morale, non solo come testimone di un atroce passato, ma come guida nel presente"
Liliana Segre ha ricevuto dall'Università di Bologna la laurea honoris causa in Scienze filosofiche. La senatrice a vita ha voluto dedicare la laurea alla memoria del marito, "che fu uno dei 600mila internati militari italiani,venne deportato e scelse di rimanere prigioniero perché non aderì alla Repubblica sociale italiana".
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Liliana Segre ha ricordato che è "la terza laureata all'Università di Bologna della mia famiglia". Oltre al marito, anche "mio nonno si laureò in Giurisprudenza, nel 1900, a Bologna". "Quando tornai dalla prigionia i miei parenti dicevano che era troppo tardi per la scuola con gli anni che avevo perso - ha aggiunto -. Io invece non accettai e trovai nello studio una ragione di vita".
"Quando decisi di diventare testimone, mi sforzai sempre di trasmettere ai ragazzi il senso della necessaria unità di memoria e realtà di storia e vita. Questo mi sembra qualcosa che abbia valore anche in termini di filosofia morale. Sempre la scienza e conoscenza vanno messe al servizio della vita concreta degli individui e della società", ha detto.
Segre ha poi citato un passaggio dell'appendice alla "Critica della ragion pratica" del filosofo tedesco Immanuel Kant. "Scrisse che due cose lo riempivano di ammirazione - ha spiegato la senatrice a vita - il cielo stellato sopra di me e la legge morale in me. Immagino gli internati sotto i cieli stellati della Germania e Polonia che anche io guardavo o ai partigiani e al cielo stellato sopra le montagne: giovani che si liberarono dell'indottrinamento fascista perché seguirono Kant, cioè la legge morale 'in me'".
Nelle motivazioni della laurea si parla di un atto "di gratitudine e ammirazione di tutta la comunità dell'Università. Gratitudine - ha sottolineato - per l'opera di memoria e per la sollecitazione civile e morale, non solo come testimone di un atroce passato, ma come guida nel presente". La nostra, ha aggiunto Molari rivolgendosi alla senatrice, è "un'ammirazione per il rigore che ispira ogni sua azione e ogni parola e che la rendono capace di rivolgersi con autorevolezza a tutti gli interlocutori".
La cerimonia, alla quale partecipano anche il ministro dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, e la professoressa di Filosofia del diritto dell'Università flesinea, Marina Lalatta Costerbosa, si è svolta a Milano, nella casa della senatrice a vita, in collegamento con il rettorato dell'Università.