Il caso

Sant'Angelo Lodigiano (Lodi), Giovanna Pedretti non aveva problemi economici: non le serviva pubblicità gratuita | La figlia contro Selvaggia Lucarelli: "Mamma è stata massacrata"

È emerso dalle prime verifiche delle forze dell'ordine. La ristoratrice, trovata morta domenica nel fiume Lambro, era finita al centro di un caso mediatico

16 Gen 2024 - 11:12

Giovanna Pedretti e la sua famiglia non avevano particolari problemi economici. È quanto emerge dalle prime verifiche delle forze dell'ordine sulla situazione patrimoniale della ristoratrice trovata morta domenica nel fiume Lambro a Sant'Angelo Lodigiano (Lodi). L'ipotesi più accreditata è quella del suicidio. La donna era salita alla ribalta delle cronache dopo la replica a una recensione omofoba e discriminatoria sulla pizzeria "Le Vignole", pubblicata da un cliente che si lamentava di aver mangiato a fianco di gay e disabili. Alcuni utenti avevano sollevato dubbi sull'autenticità della recensione, pensando si trattasse di una mossa di marketing da parte della proprietaria della pizzeria, che aveva invitato il cliente a non tornare più nel suo locale.

© Tgcom24

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Secondo quanto appurato, la situazione economica della donna e del marito non era difficile. I due avevano gestito altre attività di ristorazione in passato. In particolare la vendita di un locale aveva consentito loro di potersi permettere di non lavorare per un breve periodo. 
 

La vicenda

 L'11 gennaio sulla pagina Facebook della pizzeria "Le vignole di Sant'Angelo Lodigiano è stato pubblicato lo screenshot della recensione di un cliente scontento di essere stato fatto sedere vicino a gay e a un ragazzo disabile e della risposta di Giovanna Pedretti che gli ha chiesto di non tornare nel locale. Post e risposta hanno fatto diventare la proprietaria della pizzeria protagonista di articoli e servizi tv ma anche di polemiche dopo i dubbi sull'autenticità. Della recensione in rete non c'è traccia. Lei stessa ha raccontato che il cliente l'aveva tolta poche ore dopo averla messa, a inizio estate; poi però si è ripresentato al ristorante e lei, dopo avergli detto che non c'era un tavolo per lui, ha pubblicato lo screenshot. Alle domande sui dubbi perché il carattere del post non era quello delle recensioni di Google, la ristoratrice ha detto che non aveva "risposta da dare". Quel post è diventato luogo di dibattito negli oltre 1.400 commenti fra complimenti (anche dall'estero) e critiche per la "recensione fake fatta per acchiappare clienti" che ricalcherebbe un' altra recensione fatta a Vicenza.

Lucarelli: "Ristabilire la verità sembra una colpa"

 Scrivere cose false "è pericoloso", possono accadere "tragedie" e non si deve dare la responsabilità a chi ristabilisce la verità: l'opinionista Selvaggia Lucarelli, tra le persone che hanno sollevato dubbi sull'autenticità della recensione, è tornata a scrivere sui social dopo la morte di Giovanna Pedretti. "Nessuno si pone mai il problema a monte e cioè che scrivere cose non vere può essere pericoloso, poi accade una tragedia (in cui nessuno ovviamente pensa che contino anche il contesto, la vita, i pregressi) ed è colpa di chi ristabilisce la verità. In pratica, siamo arrivati al punto che dare una notizia non è più una responsabilità. Correggerla sì. Altro che black mirror".

"Sulla ristoratrice non c'è stata gogna mediatica"

 "Aggiungo - ha proseguito Lucarelli in una storia pubblicata su Instagram - che si sta parlando di gogna, ma di fatto non c'era manco stata questa gogna di cui si sta parlando sui social. Temo quindi che si sappia troppo poco dei pregressi, della storia personale. Come sempre del resto".

Biagiarelli: "Mi dispiace che pensiate che la ricerca della verità possa avere queste conseguenze"

 Selvaggia Lucarelli venerdì aveva condiviso sui social un post del compagno, lo chef Lorenzo Biagiarelli, tra i primi a mettere in dubbio la veridicità della recensione. Biagiarelli ha commentato su Instagram la notizia della morte di Giovanna Pedretti. "Mi dispiace moltissimo della morte della signora Giovanna, e il mio pensiero va alla sua famiglia. Mi dispiace che pensiate che la ricerca della verità possa avere queste conseguenze - ha scritto -. Vi invito solo, se davvero pensate che la signora Giovanna si sia tolta la vita per un inesistente 'odio social', a riflettere sul concetto di verità. Se ogni persona che tenta di ristabilire la verità in una storia, grane o piccola che sia, dovesse temere questo epilogo a quel punto dovremmo chiudere tutto, giornali e social".

La figlia della ristoratrice contro Selvaggia Lucarelli: "Mamma è stata massacrata"

 "Cerchi pure la sua prossima vittima": Fiorina D'Alvino, la figlia di Giovanna Pedretti, lo ha scritto in una storia su Instagram rivolgendosi a Selvaggia Lucarelli. Nel post del profilo privato Instagram, di cui il Corriere della Sera ha pubblicato lo screenshot, Fiorina ha riportato la parte di una storia della Lucarelli e in rosso ha sovrascritto che "L'accanirsi è pericoloso. Grazie cara 'signora' per aver massacrato per via
mediatica la mia mamma. Cerchi pure la sua prossima vittima".
 

L'addio del gruppo della pizza sospesa

 "Grazie per quello che hai fatto per noi. Grazie per L'iniziativa della pizza sospesa e soprattutto per aver difeso la disabilità. Ci mancherai Gio": il gruppo il Maggiolino ha affidato a Facebook il suo addio a Giovanna Pedretti. La pizzeria infatti da tempo aveva avviato l'iniziativa di pizza sospesa: i clienti potevano acquistare pizze per offrire pasti ai ragazzi disabili e alle loro famiglie. Iniziativa realizzata con l'associazione Genitori e amici dei disabili e con il gruppo di volontari il Maggiolino. La notizia della sua morte "ha sconvolto tutto il gruppo. La nostra cara amica Giovanna Pedretti ha deciso di abbandonare questa vita e raggiungere suo fratello Stefano lassù".

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Chiusa la pizzeria, "non lasciate fiori'

 Intanto, sono state abbassate le saracinesche della pizzeria "Le Vignole" di Sant'Angelo Lodigiano. Non si sono più alzate da quando è stato trovato il corpo della titolare Giovanna Pedretti. Sulle saracinesche è stato affisso un cartello che invita a "non depositare oggetti e fiori davanti alle vetrine".

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