In un video postato su Internet, il primo cittadino Luigi Pioli ricorda che fumare non è un motivo valido per abbassare la mascherina e che gli assembramenti sono vietati anche fuori dai bar
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"Chi fuma non è autorizzato ad abbassare la mascherina in paese", Luigi Poli, sindaco di Spino d’Adda (Cremona) lo ripete due volte nel video postato. Il primo cittadino fa appello alla responsabilità di tutti per evitare ulteriori contagi. Dopo le raccomandazioni sull'importanza di indossare correttamente la mascherina ed evitare assembramenti, il sindaco prende posizione contro coloro che, in mezzo alla gente, abbassano il dispositivo di protezione per fumare una sigaretta.
Non è permesso abbassare la mascherina per fumare - Indossare sempre e correttamente la mascherina e uscire di casa solo per motivi di necessità. Il sindaco di Spino d'Adda nel suo video riassume le misure che sentiamo ripetere spesso dall'inizio della pandemia. Luigi Poli spiega poi ai suoi concittadini che, se fino alla metà di ottobre nel paesino cremonese c’erano solo due persone contagiate, il numero dei positivi è poi salito fino a 128 nel giro di poco tempo. Il primo cittadino ha poi preso posizione su una questione che è oggetto di dibattito nelle ultime settimane: "Incontro quelli con la sigaretta e la mascherina abbassata, li richiamo e mi rispondono che stanno fumando. Ma non c’è autorizzazione a togliere la mascherina per fumare. Se volete fumare, andate a casa vostra o dove siete lontani da tutti". Ha ricordato poi che il servizio di asporto di cibi e bevande è permesso, ma non è consentito sostare fuori dal bar a bere il caffè e fumare con gli amici, bisogna spostarsi subito.
Il caso di Cittadella - Non è la prima volta che viene affrontato questo tema: il 14 novembre, il sindaco Luca Pierobon di Cittadella (Padova), aveva firmato un'ordinanza che disponeva il divieto di fumare in alcune zone della città. Una multa di 150 euro punirà chi abbassa la mascherina e fuma "all'interno di tutto il centro storico; presso le fermate dei mezzi di trasporto pubblico; nelle aree e nei marciapiedi in prossimità degli istituti scolastici; nelle aree pubbliche in situazioni di coda in attesa di accedere a esercizi commerciali, uffici pubblici e privati, e a ogni luogo".