Il cadavere è stato ritrovato dal soccorso alpino nei boschi sotto alla zona da cui si era buttato
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Un base jumper di 33 anni americano è morto dopo essersi lanciato dalla parete Forcellino ad Abbadia Lariana, nel Lecchese, a quota 1.280 metri. Al giovane non si sarebbe aperta la vela della tuta alare. Il suo corpo è stato trovato nei boschi sotto la zona di lancio. L'uomo era con un gruppo di 4-5 persone, probabilmente amici, per effettuare il volo. Sul posto, oltre al soccorso alpino della XIX Delegazione lariana, i carabinieri di Lecco e i vigili del fuoco. Poche ore prima un'altra tragedia della montagna, stavolta sul Monte Bianco, dove quattro alpinisti (di cui due italiani) hanno perso la vita per il cattivo tempo.
Sono stati mobilitati l'elisoccorso, il Soccorso alpino, i Vigili del fuoco e i Carabinieri. Il cadavere dell'uomo è stato trovato, dopo alcune ore di ricerche, nei boschi sotto la zona del lancio. Lo scorso febbraio, aveva perso la vita in circostanze analoghe un altro sportivo, Alessandro Fiorito, classe 1961, di Gallarate, in provincia di Varese, pilota di professione, che si era lanciato con la tuta alare dallo stesso punto.
Era uno sportivo estremo americano, il 33enne morto dopo essersi lanciato come base jumper in località Forcellino, ai Piani Resinelli. La vittima, secondo quanto si è potuto apprendere, è di nazionalità statunitense. Il giovane era arrivato nel Lecchese con un gruppo di amici, si è lanciato ed è morto nella stessa zona in cui, lo scorso mese di febbraio, era deceduto un altro sportivo in circostanze analoghe.