Pablo Marí, il calciatore del Monza accoltellato nel centro commerciale di Assago-Milanofiori
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E' quanto stabilito su Andrea Tombolini dalla perizia psichiatrica disposta dal gip di Milano Patrizia Nobile e affidata a un collegio di esperti tra cui Marco Lagazzi, criminologo e psichiatria forense. Il 46enne rischia l'ergastolo
Andrea Tombolini, il 46enne che accoltellò 6 persone al centro commerciale di Assago (Milano), uccidendone una e ferendone gravemente due, era "pienamente capace di intendere e di volere al momento dei fatti". Lo ha stabilito la perizia psichiatrica disposta dal gip di Milano, Patrizia Nobile, e affidata ad un collegio di esperti tra cui Marco Lagazzi, criminologo e psichiatria forense. Tombolini è accusato di omicidio, duplice tentato omicidio e lesioni. Ora, con la piena capacità accertata, rischia l'ergastolo.
Era pienamente capace di intendere e di volere, dunque, al momento dei fatti Andrea Tombolini, come ha stabilito la perizia psichiatrica disposta dal gip di Milano Patrizia Nobile.
Il 46enne accusato di omicidio, duplice tentato omicidio e lesioni per aver accoltellato 6 persone, uccidendone una e ferendone gravemente due, il 27 ottobre scorso al Carrefour del centro commerciale Milanofiori di Assago, arrestato nell'inchiesta dei carabinieri e del pm Paolo Storari, con questa piena capacità accertata, rischia l'ergastolo.
La perizia, da quanto si è appreso, pur avendo accertato alcuni disturbi psicologici di Tombolini, ha valutato che, quando si è scagliato contro i clienti del centro commerciale, era pienamente capace di intendere e di volere.
Nessun vizio di mente, dunque, né parziale né totale, secondo i periti e ovviamente, sempre a detta degli esperti, il 46enne è anche capace di stare a giudizio.
Marco Lagazzi, criminologo e psichiatria forense, in passato si è occupato, tra gli altri, anche del caso del serial killer veronese Gianfranco Stevanin. L'incarico al pool di esperti era stato conferito il 2 dicembre dal gip Nobile, che aveva accolto la richiesta di perizia del pm Storari.
Nell'udienza erano presenti anche i legali delle persone colpite a coltellate, tra vittima e feriti. Tra loro l'avvocato Marco Dallavalle, che assiste il padre di Luis Fernando Ruggieri, il dipendente del supermercato ucciso, e anche un collega rimasto ferito. Presente anche il legale (avvocato De Martino) del calciatore del Monza Pablo Marì, pure lui parte offesa e che qualche giorno dopo l'aggressione fu dimesso dall'ospedale. Ora la perizia sarà discussa alla presenza delle parti il 10 febbraio.
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E la difesa affila le armi. "Totalmente incapace di intendere e volere al momento del fatto", ha infatti concluso il consulente del difensore Daniela Frigione, Raniero Rossetti. Il perito di parte, come riporta Il Corriere della Sera, contesta che la valutazione di "disabilità cognitiva di livello lieve" si fondi sugli esiti di un test considerato come valore unitario anziché scomposto nei tre ambiti concettuale-scolastico, sociale e pratico, e così finisca per "calcolare in modo rozzamente ragionieristico il ritardo mentale" di un uomo che sarebbe affetto da "schizoidia".
A Tombolini dopo l'arresto era stata applicate la misura cautelare della custodia in un luogo di cura, il reparto di psichiatria del San Paolo. "Quando ho visto che tra i clienti vi era un calciatore del Milan (del Monza in realtà, ndr) ho provato invidia - aveva messo a verbale l'uomo, - perché lui stava bene e io male. L'ho colpito quindi con un coltello che avevo in mano e potevo fermarmi lì, invece non so cosa mi è preso e ho cominciato a colpire anche altre persone".
Dagli atti era emerso che Tombolini avrebbe dovuto sottoporsi a una visita psichiatrica ai primi di novembre, ma il 27 ottobre nel centro commerciale prese un coltello dagli scaffali e iniziò a colpire.