Sia l'uomo, al quale sono stati sequestrati due pc e un telefono, sia la donna sono indagati per "corruzione di minorenne"
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Sul caso di Alessia Pifferi, la 37enne in carcere a Milano con l'accusa di aver fatto morire di stenti la figlia di 18 mesi, emergono nuovi elementi. In una chat la donna rispondeva "lo farai" a un 56enne che nell'ambito di una conversazione le aveva chiesto, riferendosi alla piccola, "posso baciarla?". Un dialogo acquisito, assieme a molte altre chat, che ha portato la squadra mobile ad effettuare una perquisizione a carico dell'uomo. Sia lui sia la donna, sulla base della chat, sono indagati per indagati per "corruzione di minorenne".
L'analisi dei messaggi sul telefono della donna sembra confermato che Diana era vissuta come un peso dalla madre nelle sue frequentazioni. Madre che ha anteposto, come ha scritto il giudice Fabrizio Filice, "la possibilità di mantenere una relazione" col compagno "anche a costo di infliggere enormi sofferenze", culminate nella morte della piccola.
In sostanza, nell'inchiesta condotta dalla squadra mobile di Milano, coordinata dai pm Francesco De Tommasi e Rosaria Stagnaro, sono state analizzate numerose chat acquisite dal telefono sequestrato alla donna. Conversazioni dalle quali sono emerse le relazioni che la 37enne avrebbe avuto con diversi uomini, in alcuni casi anche in cambio di denaro.
Sotto la lente degli inquirenti è finito, in particolare, un dialogo dal contenuto erotico tra la donna e un 56enne, residente nella Bergamasca. A un certo punto, l'uomo avrebbe anche chiesto, sempre sulla chat, se avrebbe poi potuto baciare anche la bimba ("voglio baciare anche lei", diceva) e la donna avrebbe risposto: "Lo farai". Da qui l'esigenza della perquisizione effettuata dagli investigatori. All'uomo sono stati sequestrati due pc e un telefono.