A "Pomeriggio Cinque" le conversazioni della 37enne: "Avrei voluto sposarti"
Alessia Pifferi ha lasciato morire di stenti sua figlia di 18 mesi, dopo averla lasciata sei giorni da sola in casa mentre era in compagnia dell'ex compagno. Nell'ambito del processo a carico della 37enne, accusata di omicidio volontario aggravato, è emerso anche l'atteggiamento che Pifferi aveva con gli uomini che frequentava e la ricerca continua di una relazione stabile dalla quale potesse nascere qualcosa di duraturo. A "Pomeriggio Cinque", nella puntata del 20 ottobre, vengono riprese proprio alcune delle conversazioni della mamma di Diana con un uomo che aveva conosciuto da solo una settimana e con il quale parlava già di convivenza, matrimonio e addirittura figli.
"Abbiamo parlato di matrimonio e io ne sono felicissima - dice in un messaggio audio Alessia Pifferi -. Abbiamo parlato anche di un figlio, io pensavo di fare una cosa fatta bene e poi mi spiazzi con il discorso dell'armadio". A Canale 5, si prova a dare un contesto alla conversazione della donna che parlando con l'uomo, che frequentava da appena una settimana, gli aveva proposto di trasferirsi a casa sua con la piccola Diana. Ma lui avrebbe rifiutato utilizzando come scusa un armadio, forse troppo piccolo, per lei e la figlia.
Dopo qualche giorno da quella conversazione, allora, la 37enne invia un nuovo messaggio audio a quell'uomo e prova a farlo sentire in colpa coinvolgendo nel discorso anche la figlia Diana. "Non ci sarà una prossima volta - dichiara Pifferi - perché se vuoi una persona la tieni vicino e non la allontani. Hai voluto tu tutto questo. Io ho provato solo a farti capire i tuoi sbagli. Con te era nata una cosa molto bella, io credevo in te, ma tu mi hai allontanato. Potevi evitare di ferire più persone, soprattutto una donna con una bambina piccola. Questa bambina adesso patirà le pene dell'inferno. I bambini anche se sono piccoli, non sono stupidi. Ricordalo. Non dimenticarlo mai e non dimenticare mai l'amore vero di una donna che potevo darti io", conclude.