No comment da parte di Salvini: "Vogliono solo farsi pubblicità"
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Da quando ha denunciato l'annuncio shock contro gli zingari fatto da una capotreno su un convoglio Trenord, sul profilo Facebook di Raffaele Ariano sono arrivati 50mila commenti, tra insulti e minacce. La madre, Annamaria Abbate, è convinta che "non vi sono arrivati spontaneamente, bensì sollecitati e guidati direttamente dalla pagina 'Lega - Salvini Premier'". E lo ha scritto in una lettera aperta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
"Non commento le sciocchezze - afferma il ministro dell'Interno, Matteo Salvini - ho cose più importanti di cui occuparmi che di persone in cerca di pubblicità". Dopo essere finito su tutti i giornali italiani, si lamenta dei commenti su Facebook. Ribadisco tutto il mio sostegno alla capotreno che, facendo il suo lavoro, è stata messa alla berlina da chi oggi si lamenta".
Raffaele, scrive la signora Annamaria Abbate, "è un privato cittadino: non un politico, non un opinionista, non una figura pubblica. Come comune cittadino ha segnalato un'azione scorretta di un capotreno, un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni. Per farlo ha scritto con toni pacati e rispettosi un post sul suo profilo Facebook e una lettera a un giornale locale".
Poi, aggiunge sempre la donna, nei giorni successivi "sulla pagina Facebook Ufficiale 'Lega-Salvini Premier', è comparso un post che indicava in Raffaele il responsabile del possibile licenziamento della capotreno con tanto di fotografia, nome e cognome". Al post, prosegue, "è seguito un vero e proprio linciaggio mediatico da parte di sostenitori della Lega e di gruppi neo-fascisti come CasaPound e Forza nuova". Tra i tanti, c'è stato anche chi ha invitato Ariano a prendere un altro treno, un vagone piombato con destinazione Polonia.
Nei giorni scorsi anche l'Associazione nazionale ex deportati dei campi nazisti era intervenuta sulla vicenda: "La pagina del partito del ministro dell'Interno chiama all'assalto mediatico contro un cittadino colpevole di aver fatto il proprio dovere e di avere osato difendere 'nientemeno' che dei Rom. Si tratta di una forma di vero e proprio squadrismo mediatico, che ha trovato purtroppo migliaia di seguaci".
Ad Ariano ha dato la sua solidarietà il segretario del Pd Maurizio Martina, così come Articolo 21, che ha garantito il supporto necessario a tutelare i diritti del 32enne assegnista di ricerca. Tra i commenti arrivati sulla sua pagina, "epiteti razzisti, omofobi e misogini, diffamazioni sulla sua professionalità, centinaia di minacce di violenza fisica, con tanto di pubblicazione del nostro indirizzo di casa e - scrive la madre di Ariano - promesse di incursioni punitive. Naturalmente Raffaele sta facendo tutti i passi legali per tutelarsi".