DECIDERA' IL GIP

Apple,evasione fiscale:pm chiede un patteggiamento e 2 archiviazioni

A fine dicembre il colosso di Cupertino aveva versato 318 milioni di euro all'Agenzia delle Entrate per sanare gli accertamenti tributari per gli anni tra il 2008 e il 2013

17 Ott 2016 - 21:21

La Procura di Milano ha presentato al gip due richieste di archiviazione e una di patteggiamento per i tre manager di Apple indagati per una presunta evasione fiscale per il mancato pagamento di 879 milioni di Ires da parte della multinazionale. A fine dicembre il colosso di Cupertino aveva versato 318 milioni di euro all'Agenzia delle Entrate per sanare gli accertamenti tributari per gli anni tra il 2008 e il 2013.

I pm Francesco Greco e Adriano Scudieri nel marzo del 2015 avevano chiuso leindagini, con il deposito degli atti, a carico di Enzo Biagini,legale rappresentante e ad di Apple Italia, del direttorefinanziario Mauro Cardaio e del manager della società irlandeseApple Sales International, Michael Thomas O'Sullivan, tuttiaccusati di omessa dichiarazione dei redditi.

Otto mesi dopo, afine dicembre, era arrivato l'accordo fiscale da 318 milioni dieuro tra l'Agenzia delle Entrate e la multinazionale americana,che versando quella cifra aveva regolarizzato la propriaposizione tributaria per gli anni tra il 2008 e il 2013.

Per settimane, poi, sul fronte penale i difensori degliindagati (sono assistiti dallo studio Severino) e gli inquirentisi sono confrontati su un eventuale patteggiamento delle pene.Scaduto il termine del primo aprile scorso - termine dato dallaProcura per raggiungere un accordo sull'entitò della pena - ledifese hanno presentato una corposa memoria per chiedere diarchiviare il procedimento ritenendo l'assenza di profilipenalmente rilevanti.

Nei mesi scorsi, però, inquirenti e difese sono tornati aconfrontarsi e a valutare l'ipotesi di arrivare davanti al gipcon una o più istanze di patteggiamento. E nei giorni scorsi,infine, nel più stretto riserbo, pm e legali hanno raggiuntol'intesa: un'istanza di patteggiamento (non si sa per qualedelle tre posizioni) e due di archiviazione. Istanze chedovranno essere valutate dal gip.

Secondo quanto emerso dall'inchiesta, condotta dall'Agenziadelle Dogane, i profitti realizzati in Italia dalla societàfondata da Steve Jobs, secondo uno schema che sarebbe statoseguito anche da altri colossi dell'hi-tech e di internet,sarebbero stati contabilizzati dalla filiale della società consede in Irlanda, Paese dove la pressione fiscale è piùfavorevole. Inchieste simili a quella di Apple, e sempre aMilano, riguardano, infatti, Google, Amazon (anche in questocaso ci sono degli indagati) e Facebook.

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