Il numero di puerpere quarantenni sorpassa ormai il numero delle 30enni: una svolta dovuta anche alla recessione
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Per i medici è un'età rischiosa: avere un figlio dopo i quarant'anni può comportare una serie di problemi. Eppure entrare in sala parto dopo i quaranta ormai, almeno a Milano, è diventata la regola. E, secondo i dati statistici della clinica ginecologica Mangiagalli (che spesso anticipa i trend nazionali), le donne che partoriscono tra i 25 e i 34 anni sono meno delle puerpere di età compresa fra i 35 e i 44 anni: il 44,7% contro il 48,4%.
Una svolta storica, se si tiene conto che solo 5 anni fa, nel 2008, la situazione era invertita, con i parti oltre i 40 anni inferiori per numero a quelli delle donne più giovani. I dati sorprendono anche il primario della Mangiagalli, Alessandra Kustermann: "E' un'inversione di tendenza epocale - commenta in un'intervista al Corriere della Sera - il fatto che alla Mangiagalli, a sorpresa, sia diventato più normale partorire intorno ai 40 anni che intorno ai 30. E' un cambio culturale importante, che va di pari passo con i progressi della medicina".
Un fenomeno che, secondo gli esperti, è dettato anche dalla crisi: senza un lavoro fisso, senza poter accedere a un mutuo, senza una casa, creare una famiglia è molto più difficile per i giovani. E infatti la percentuale di mamme con età superiore ai 35 anni è cresciuta insieme alla recessione: erano il 47,6% nel 2010 e sono il 48,5% oggi; addirittura è triplicata negli ultimi cinque anni, dallo 0,5% all'1,4%, la percentuale di mamme con oltre 45 anni di età.
"Oltre la metà delle nuove madri - aggiunge poi il direttore sanitario della clinica milanese, Basilio Tiso - è laureata, e i tempi sempre più lunghi per l'ingresso nel mondo del lavoro sommati al tempo necessario per laurearsi fanno ovviamente slittare l'età della maternità".