Asso, carabiniere spara al proprio comandante e si barrica in caserma
© Ansa
© Ansa
Antonio Milia, che in passato ha sofferto di disagi psichici, è accusato dell'omicidio del luogotenente Doriano Fuceri e del tentato omicidio di un militare del Gis, ferito a un ginocchio in modo lieve
Luogotenente Doriano Fuceri © Facebook - Il luogotenente Doriano Fuceri
Ad Asso (Como) i reparti speciali dei carabinieri, dopo una notte infruttuosa di trattative, hanno fatto irruzione nella caserma dove si trovava il brigadiere Antonio Milia. Era asserragliato dal tardo pomeriggio di giovedì, quando ha sparato con la pistola d'ordinanza al comandante, il luogotenente Doriano Furceri, trovato morto all'interno della stazione. Arrestato, il brigadiere è accusato di omicidio e del tentato omicidio di un militare del Gis, che ha colpito con un proiettile a un ginocchio nelle fasi concitate dell'irruzione.
© Ansa
© Ansa
Il blitz all'alba, illese le persone in ostaggio - Il blitz poco prima delle 6 di mattina, dopo che per quasi dodici ore un mediatore dell'Arma ha cercato invano di convincere ad arrendersi Milia, armato e asserragliato dietro la porta blindata della caserma, dove sono state liberate dopo ore di angoscia anche una donna carabiniere, che si trovava in una camerata della caserma, e le famiglie degli altri militari, comunque mai in pericolo.
Giudicato idoneo al servizio nonostante soffrisse di un disagio psicologico - Milia verrà interrogato già nelle prossime ore per consentire agli inquirenti di far luce sui motivi del suo gesto. Da diversi anni in servizio nel paese del Comasco, era stato ricoverato presso il reparto di psichiatria dell'Ospedale di San Fermo della Battaglia (Co) poiché affetto da problemi di disagio psicologico e successivamente dimesso e posto in convalescenza per diversi mesi. Giudicato idoneo al servizio da una Commissione medico ospedaliera, era rientrato in servizio da alcuni giorni e attualmente era in ferie.
Ingiurie e accuse contro il luogotenente, trasferito poi ad Asso - Il luogotenente Furceri era stato trasferito ad Asso nel mese di febbraio, dopo 17 anni trascorsi quale comandante della stazione di Bellano, sul lago di Como ma in provincia di Lecco. Il trasferimento era stato disposto dopo che il sottufficiale dal mese di dicembre dello scorso anno era stato oggetto di ingiurie e accuse con scritte anonime sui muri del paese. Le scritte denunciavano un presunto intrigo amoroso del comandante con più di una donna sposata, con i rispettivi mariti pronti a passare alle vie di fatto.
Un'altra scritta denunciava invece una situazione lavorativa irregolare in capo alla moglie del comandante. Il comando provinciale di Lecco aveva spiegato che "i fatti che riguardano il comandante della stazione di Bellano sono al vaglio dell'autorità giudiziaria e sono anche oggetto di un'autonoma inchiesta avviata dall'Arma dei carabinieri per stabilire i contorni della vicenda e anche per valutare la sussistenza o meno dei requisiti per la permanenza del militare nell'attuale incarico o di un eventuale trasferimento altrove, vanno verificati i fatti anche a tutela dell'interessato". In seguito a questo, era poi scattato il trasferimento ad Asso. Le verifiche in queste drammatiche ore puntano a chiarire se i fatti possano essere messi in relazione con le accuse che determinarono il trasferimento di Furceri.