Bottiglie incendiarie contro un centro vaccinale a Brescia
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Il presidente del Consiglio superiore di sanità stigmatizza gli ultimi atti e rivela di essere lui stesso oggetto di intimidazioni
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Dopo le minacce alla famiglia del ministro Speranza e gli attacchi alla sede romana dell'Istituto Superiore di Sanità e il centro vaccinale di Brescia, Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, è indignato per la serie di azioni criminali contro scienziati e decisori politici impegnati nel contrasto della pandemia. Lo stesso Locatelli rivela di essere oggetto di intimidazioni. "Bene fa la procura a indagare, bisogna capire se c'è un disegno eversivo", commenta a Il Messaggero.
"Intimidazioni via mail sono arrivate anche a me - dice Locatelli intervistato da Il Messaggero -. Ma penso soprattutto alle minacce al ministro Roberto Speranza. Hanno dato fuoco al portone dell'Istituto Superiore di Sanità. Ora la molotov in un centro vaccinale di una città che ha molto sofferto come Brescia. Bene fa la procura a indagare, bisogna capire se c'è un disegno eversivo".
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"Definii l'incendio del portone della sede dell'Iss come oltraggiosamente intimidatorio. Le stesse parole si possono usare per quanto accaduto a Brescia", aggiunge Locatelli.
"Posso capire che vi sia stanchezza per le restrizioni, per lo stop alle scuole, ad attività commerciali, bar e ristoranti. Ma sono assurdi e privi di ogni logica gli attacchi a una struttura che contribuisce a risolvere la situazione", spiega.
Se ci sia disegno eversivo "lo deve accertare la procura, è giusto che lo faccia - conclude Locatelli -. Di certo merita il massimo dell'esecrazione, la più dura condanna e le più ferme misure punitive. Pensi alle minacce di morte alla famiglia del ministro Speranza: sono intollerabili".